L’architetto che restaurò la Rocca di Riva torna a visitarla dopo 35 anni
Grazie al Rotary Club l’architetto Roberto Codroico è tornato nelle sale della Rocca di Riva del Garda dopo 35 dalla sua direzione dei lavori di restauro, incarico dal quale venne sollevato per alcune incomprensioni con l’Assessore alla Cultura.
L’architetto, nato in Germania e residente a Trento, dal 1977 è stato dipendente della Provincia Autonoma di Trento nel comparto dei Beni Culturali. È stato direttore dei Lavori di circa 40 interventi di restauro sui più importanti edifici del Trentino. Tra di essi anche la Rocca di Riva del Garda, l’importante edificio storico al quale tra il 1977 e il 1985 ha dedicato molte delle sue energie e nel quale non era più ritornato dopo che dal cantiere di restauro, di cui era l’artefice, fu sollevato dall’incarico di direttore dei lavori a causa d’una “incomprensione” con l’allora Assessore alla cultura della Provincia. Per 35 anni non aveva più messo piede in Rocca, cosa che è stata possibile grazie all’invito del Rotary ad uno dei tradizionali incontri mensili.
Il rapporto Rocca – Codroico si può dire abbia avuto inizio con il suo arrivo nel Trentino, da Padova, in quanto vincitore del concorso per architetto nel Ruolo speciale dei beni Culturali. “Ricordo molto bene – ha raccontato – quando mi fu chiesto di predisporre, in poche ore, un’idea per il restauro della Rocca di Riva da sottoporre all’Amministrazione del Comune di Riva del Garda. Non ero mai stato a Riva e così il giorno seguente, munito di carta stradale, arrivai nella cittadina gardesana e, fatto il biglietto d’ingresso, visitai in incognito lo storico maniero. Il successivo incontro con il Sindaco, il professor Matteotti, e la Giunta comunale fu di soddisfazione da ambo le parti”.
Codroico ammette d’essere stato molto preoccupato per l’incarico ricevuto: “Per guadagnare tempo avevo iniziato con il rifacimento dei tetti e lo studio sistematico dell’edificio, sia negli aspetti architettonici, che della sua storia. Avevo chiesto il parere al prof. Nicolò Rasmo, ultimo Soprintendente dello Stato, e dovuto affrontare il problema dello sgombero del sottotetto, ove s’erano insediati gli artisti locali tra i quali anche il Sindaco”.
Già verso la fine del luglio del 1978 alcune sale furono aperte al pubblico, con mostre e la presenza di molte Autorità, ma soprattutto dei rivani. Man mano che alcuni spazi restaurati si erano resi disponibili furono allestite mostre, organizzate conferenze ed incontri culturali.
A questo punto l’architetto Codroico ha accennato ad incomprensioni ed invidie che determinarono il suo spostamento dal cantiere della Rocca di Riva ad altrettanto importanti interventi di restauro sul Duomo di Trento, Castello del Buonconsiglio, Palazzo delle Albere, chiesa di Santa Maria Maggiore e molti altri.