L’arcense “Doc” Mario Matteotti è passato nelle fila dei… rivani!

Redazione18/12/20214min
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Mario Matteotti, proprio “El Mario, quel del Carneval, quel che se te ghe tóchi el so Castel, guai, quel che i rivani i è tuti “pesatèri” e no i capiss gnent…”, ha indossato la tuta biancoverde della Benacense e sgambettato con gli Esordienti sul campo di Riva, la sera, al riparo dagli occhi indiscreti degli arcensi “puri” che in lui hanno sempre visto il difensore delle tradizioni asburgiche, dei balli la Casinò, delle sfilate per le vie di Arco e delle più antiche tradizioni gialloblù.
“Mi non gò gnent da nasconder” ci confida il Mario. I dirigenti della Benacense Paolo e Andrea Pederzolli gli hanno fatto la corte ed ha accettato di scendere dalla rupe del Castello ed andare in riva al Garda per insegnare alla squadra degli Esordienti i rudimenti del calcio, i “fondamentali” per capirci, “…dopo se rangerà l’alenador, mi me fermo lì”.
Tutto parte da un Camp organizzato quest’estate dall’Unione Sportiva Arco, dove il nostro Mario porta il nipotino ad avvicinarsi ai rudimenti calcistici. Cosa succede poi non si sa, sta di fatto che in quel frangente i Pederzolli, famiglia per la quale nel ramo assicurativo Matteotti è stato impiegato professionalmente per oltre trent’anni, gli chiedono di aiutarlo nel settore giovanile della Benacense.
“Io ho risposto che se c’era dare una mano ero ben disponibile – confida Mario Matteotti – e allora è partita questa collaborazione. Ho il patentino d’allenatore, oggi scaduto, sia chiaro, ma per fare la preparazione tecnica ai ragazzini non serve, per cui eccomi qua. D’altronde io all’Arco ho fatto ventidue campionati e ben dieci con la prima squadra in Eccellenza, per cui un po’ d’esperienza credo di averla alle spalle. Per il lavoro che Paolo e Andrea mi chiedevano basta e avanza”.

Si, ma indossare gli “odiati” colori biancoverdi e presentarsi al campo di Arco con quelli è stato una botta troppo forte per qualcuno. “Che devo dire – ribatte Mario – non c’è nessun fraintendimento. Do semplicemente una mano, tutto qui”. Una collaborazione che, è bene scriverlo, è già terminata.
Il “trasversale” Mario Matteotti è un personaggio che anima da anni le cronache della Busa, Arco in particolare, e riassumere chi sia è assolutamente superfluo. Basti sapere che uno dei suoi migliori amici è Carlo Modena, albergatore in Riva del Garda ma presidente di quell’Istituzione che è Gardascuola con sede ad Arco. Gestioni comuni (Corpo di Polizia Locale, il Mag, le Entrate locali e via dicendo), tutto questo a lui non interessa.
“Me dago da far e basta, el fago per i bocéti perché i vegna sù co i sani principi del balom, tut chi”.
Per chiuderla qui, anche se da dire e scrivere ce ne sarebbe tantissimo altro, riportiamo un post dal suo profilo Facebook con il quale “chiude” la sua campagna elettorale arcense rivolgendosi al suo candidato sindaco, Roberto De Laurentis: “Digo mi: el me candidato sindaco l’ha dat le dimissiom dal Consiglio comunale. Fim chi gnent de strano, l’è acordi politici, quel che no me trova d’accordo l’è quando el dis no voler far pu politica. Chi el sbaglia. Mi volevo presentar la lista “Pomi e fritole” ale comunali de Sfruz, en val de Non, e me serviva en candidato forte. Bisogna che ghe domanda, lì par che i Tamburini, Del Fabbro e Braus no i presenta nessuna lista, senza questi poderessem vinzer. Ripenseghe, Roberto!”.

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