Lamborghini “Sian”, la supercar da tre milioni di Euro alla “scoperta” del Garda trentino
Ore 13 di mercoledì 7 aprile 2021, lungolago di Torbole sul Garda. L’Òra soffia già gagliarda, la temperatura esterna è di soli sette gradi e nessuno, complice la pandemia e le restrizioni da zona arancione, passeggia da quelle parti. Poi all’improvviso un rombo squarcia l’aria, e agli occhi di un avventore del bar Bellavista appare un “mostro” su quattro ruote che parcheggia regolarmente in uno stallo. Due persone scendono dalla vettura con targa prova, accanto arriva e parcheggia una seconda vettura, una più “umana” Lamborghini Urus guidato da una terza persona. I tre che parlano tedesco chiudono la “concept car” e il Suv e vanno a prendersi un panino da Piero. Ebbene, vedere dal vivo una Lamborghini Sian FKP37, supersportiva vettura ibrida della casa italiana ma nelle mani della tedesca Audi dal valore di mercato sui tre milioni di euro, prodotta in soli 63 esemplari non è cosa da tutti i giorni. Che le maggiori case automobilistiche (recentemente la Ferrari con il restyling della Portofino vista qualche mese fa alla Fraglia della Vela di Riva) scelgano il Garda trentino per girare spot con i loro modelli di punta è cosa nota, ma vedere in strada una vettura di quel valore è altra cosa. Una sosta per il pranzo in piedi e poi via, verso la Gardesane e l’entroterra alla scoperta delle bellezze che, ne siamo sicuri, saranno poi mostrate negli spot ai potenziali clienti. Il brivido del 12 cilindri a V da 6.500 centimetri cubi per 785 cavalli (819 in totale con l’elettrificato) si sentiva appena all’accensione. Eh, già, perché la Sian dispone di un motore elettrico da 48 V per le andature “leggere.” Molto leggere aggiungiamo noi, perché ad un “mostro” del genere al quale si addice di più la pista che la strada normale sentire il rombo dello scarico, ahimè, genera ancora infinite sensazioni. Sian, per chi non lo sapesse, significa “fulmine” in dialetto bolognese, una sorta di omaggio a Ferdinand Karl Piëch, nato nel 1937 e che fu il fautore dell’acquisizione della Lamborghini da parte di Audi nel 1998. Insomma, l’asse Germania-Italia in qualche modo che rispunta sempre fuori. Senza riferimenti “bellici” sia chiaro, ma solamente riferito all’amore che il turista germanico prova e proverà sempre per il “suo” antipasto di Mediterraneo che il lago di Garda rappresenta.