L’Alto Garda dice addio a Fabio Zanetti
Nella sera di venerdì 1 aprile è venuto a mancare nella sua casa di Arco Fabio Zanetti, 76 anni, originario di Drena.
Una vita, la sua, contraddistinta da un lungo impegno al servizio della collettività e della cosa pubblica, in gran parte dedicata alla politica ma soprattutto all’amministrazione e suggellata, nel 2012, dal conferimento del Cavalierato della Repubblica.
Diplomatosi all’Istituto tecnico industriale Buonarroti di Trento, con varie specializzazioni in consulente e manager conseguite all’Università Bocconi e a quella di Trento, Fabio Zanetti viene assunto nel 1969 alla Cofler di Rovereto come capo reparto e capo turno. Nello stesso anno, aveva 24 anni, entra nel consiglio comunale di Drena dando così inizio alla propria carriera politica e amministrativa.
Nella legislatura successiva diventa assessore e nel 1980 viene eletto sindaco, carica che ricopre fino al 1995. Tante le iniziative che lo vedono protagonista con indosso la fascia tricolore con interventi compiuti per dare dignità al suo paese tra i quali la sistemazione della viabilità di collegamento con Dro, la costituzione di una cooperativa edilizia per dare risposta alle esigenze abitative soprattutto dei più giovani che stavano abbandonando il paese e l’acquisto del castello, prima operazione di questo genere nella zona, promuovendone il restauro.
Riesce a far realizzare il centro sportivo, l’arredo urbano di Drena con il parco giochi e mette in campo molteplici iniziative culturali per la promozione della tipica coltura dei maroni, per la produzione della calce viva (“calchera”), del carbone (“poiat”).
Sfogliando a ritroso le pagine di quel libro che è la vita pubblica di Zanetti non ci si può non soffermare sulla parte che lo ha visto prima tra i costituenti dell’assemblea comprensoriale, dove vi è rimasto ininterrottamente, come rappresentante del comune di Drena, dal 1972 al 1989, e poi come assessore all’Agricoltura, alle Attività sociali, alla Sanità ed infine, dal 1986 al 1989, come presidente. Proprio durante il suo mandato presidenziale ha avviato la progettazione del monoblocco ospedaliero di Arco e risolto l’annosa questione dell’Incompiuta, trasformata in sede del Comprensorio C9, del distretto sanitario e di una serie di uffici pubblici di riferimento.
Il curriculum di Fabio Zanetti è quanto di più ricco si possa immaginare: vicepresidente dell’Azienda di promozione turistica dal 1991 al 1996, presidente dell’Uncem (Unione nazionale comuni comunità montane) di Trento, consigliere comunale ad Arco, membro della giunta nazionale dell’Uncem, consigliere di amministrazione della Spa Aeroporto Catullo di Verona, presidente del consiglio di istituto alle scuole medie di Dro e al Floriani di Riva, presidente ed amministratore unico del centro di riabilitazione psicosociale Villa San Pietro.
A lui si deve anche la creazione del Consorzio dei comuni trentini, favorendo la fusione tra Uncem e Anci e di cui è stato prima presidente e poi membro della giunta.
Negli ultimi anni aveva affrontato un’altra sfida, assumendo la carica di presidente di “Formarsi”, una società con sede ad Arco per la formazione e la consulenza aziendale, mettendosi a disposizione di alcuni giovani nella loro vita imprenditoriale.
Non solo il suo paese natio di Drena, o Arco dove abitava da molti anni, ma tutto il Trentino perde un grande uomo che si è sempre dedicato al bene comune.
Un ricordo è stato inviato anche dall’Onorevole Mauro Ottobre. “Fabio Zanetti era un mio caro amico – scrive l’ex deputato – una delle persone con cui ero solito confidarmi sin dalle mie primissime esperienze in politica. Credo che la sua scomparsa sia un lutto per tutta la comunità trentina. Era un uomo che sapeva costruire “ponti” e relazioni, dotato di una grande visione e onestà intellettuale, di grande umanità. Un moderato, pragmatico, sempre disponibile e capace, pronto ad aiutare le persone in ogni occasione. Ci mancherà moltissimo”.
Il funerale si svolgerà in Collegiata ad Arco lunedì 4 aprile alle ore 15.
Anche la Provincia Autonoma di Trento esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Zanetti e per un’altro importante politico trentino venuto a mancare lo stesso giorno.
“Una giornata triste per le istituzioni trentine che perdono due figure che, con ruoli diversi, hanno dedicato tanto alla nostra terra”: così il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il vicepresidente Mario Tonina e l’intera giunta provinciale commentano la scomparsa di Vigilio Nicolini e di Fabio Zanetti, già assessore provinciale, sindaco di Pieve di Bono e presidente del BIM del Chiese il primo ed ex sindaco di Drena, presidente del Comprensorio dell’Alto Garda e Ledro nonché fondatore del Consorzio dei Comuni di cui fu primo presidente il secondo, che da poco aveva lasciato la guida dell’associazione dei sindaci emeriti del Trentino.
Avevano in comune la stessa matrice, quella democratica cristiana che in quegli anni caratterizzava il tessuto politico e sociale del Trentino.
“Seppur seguendo percorsi diversi e affrontando contesti e vicende diverse, hanno rappresentato una parte importante della storia della nostra comunità. La loro scomparsa lascia certamente un vuoto. Dobbiamo loro gratitudine e rispetto per essere stati testimoni concreti di un impegno verso gli altri che dobbiamo continuare a coltivare e a tramandare alle generazioni future”.