La Ponale da “sentiero” diventerà “ciclopedonale”?

L’idea di posare sulla vecchia Via del Ponale, quella che oggi è un sentiero alpino a tutti gli effetti, una sorta di conglomerato bituminoso che permetta il transito più agevole anche alle  biciclette da strada e, qualora dovesse servire, anche a mezzi di soccorso, è oggi più che mai un’idea concreta.

Chiusa per sei mesi per lavori di somma urgenza di messa in sicurezza, come era ben noto e programmato, la Provincia si sta muovendo sull’ipotesi del cambio di classificazione per poterla inserire nella mappa della “Ciclabile del Garda”. Da sentiero alpino, com’è oggi, potrebbe diventare ciclopedonale per il quale è necessaria la posa di una sorta di manto (non vogliamo chiamarlo asfalto) al posto dello sterrato odierno. Con buona pace di chi, invece, vorrebbe che rimanesse com’è ora, ossia sterrata, con curve e dossi rallentatori per la gioia dei “puristi” della mountain bike. Il nuovo manto stradale faciliterebbe l’ascesa di molti escursionisti che, grazie anche al fenomeno della e-bike sempre più la percorrono verso il paradiso di Punta Larici.

Va, però, tenuta in considerazione la variabile “umana” di quelli che dei divieti se ne fanno beffe e che in discesa, se resa ancor più veloce, si lanceranno giù a capofitto col pericolo di far del male a chi, invece, sale piano o a piedi.
I lavori di messa in sicurezza sono partiti e si prevede la riapertura della Ponale per la Pasqua 2021.
Un altro passo da auspicare è quello di mettere in mostra i suoi veri “tesori”: la Tagliata e le fortificazioni della Grande Guerra, valore aggiunto che in questi ultimi cento anni è stato completamente lasciato nell’oblio. Salvo le iniziative del comitato Giacomo Cis e di Trentino-Storia-Territorio che mantengono sempre alta la guardia sulla nostra storia.
Il sentiero, dal 14 aprile a venerdì 25 settembre 2020, è stato percorso da 668.002 persone, delle quali 221.713 a piedi e 446.289 in bicicletta.