“La Pasqua e mé nona”, le parole di Giacomo Floriani
Se gaves la mé ràcola ciassona,
che dopreva a sgarir per tuta l’èra
le galine ‘ncucae de primavera,
quando da Pasqua neva da mé nona,
senza tanti penseri su la goba,
ah, zerto, che saría ‘na bela roba.
Se ci fosse ancora la nonna e fosse vivo anche il nostro Giacomo Floriani, non potrebbe di certo recarsi a farle gli auguri come faceva da sempre, visto il tempo “grev”, “entossegà” che stiamo vivendo tutti chiusi in casa, “scoraiai”, con “tanti penseri su la goba”. In giro c’è una grande “pianzerìa”, tanti timori per il presente, vista “l’aria ‘nfeta, co’ le tarme che gira ‘n de stó mondo”, ma anche gravi preoccupazioni per il futuro prossimo.
Con queste parole, che rendono incredibilmente attuali i versi del sommo poeta rivano, l’Associazione “Culturale Giacomo Floriani” vuole inviare a tutti i suoi amici, agli appassionati di dialetto ma anche alle Comunità locali un caloroso messaggio di Buona Pasqua, accompagnato dalla incrollabile speranza che “piam pianìm” si riesca ad intravvedere “’na mìgola de slusor” in fondo, come si dice, al tunnel.