La melanconia fatta poesia, ad Arco Livio Merler e l’agrodolce del passato
“Una poesia, la mia, che nasce spontanea anche durante una semplice passeggiata in campagna, nei boschi, lungo le rive dell’Adige… ed io prendo nota”. Queste le parole di Livio Merler, il poeta dialettale trentino che è stato alla libreria “Cazzaniga” di Arco ospite dell’associazione “Giacomo Floriani” per la rassegna “En dialèt al més”.
Di fronte all’ormai affezionato pubblico appassionato della parlata locale e presentato da Alessandro Parisi, Merler ha letto alcune sue poesie accompagnato dalla chitarra dell’amico Tiziano Rossato, che ha offerto brani di musica popolare che ben si adattavano al pomeriggio culturale in libreria.
“’Na campanela”, “De matina bonora”, “Fiori de giaz”, “Sogni de zoventù”, “I primi fredi” sono alcune delle poesie lette dallo scrittore nativo di Roncafort di Gardolo che, aggiunte a “Preghiera”, “El me paes”, “Fermete ‘n atim”, gli hanno permesso di raccontare non senza malinconia e struggente ricordo frammenti di storia personale perduti nel tempo. Bello ed emozionante il momento dei versi “Poesia d’amor”, dedicati alla moglie Lidia presente all’incontro con la figlia Cecilia e le nipoti Silvia e Olivia.
Non è mancato, come al solito, il dialogo fra pubblico e poeta, teso a meglio evidenziare aspetti contenutistici e formali di quanto declamato da Merler. Interessante alla fine la discussione sull’importanza della salvaguardia del dialetto fra ventate di ottimismo ed altre di pessimismo, queste ultime addolcite da alcune allegre e scherzose filastrocche che hanno concluso l’incontro.
Il prossimo incontro per “En dialèt al més” sarà quello con Giovanna Sartori De Vigili martedì 7 novembre prossimo, sempre alle 17.30 alla libreria “Cazzaniga” di via Segantini 107 ad Arco.