La Dolce Riva, “Una passeggiata nella storia”
L’ultima fatica editoriale di Vittorio Colombo dal titolo evocativo “La Dolce Riva” affronta un periodo storico della comunità rivana che va dal Dopoguerra agli anni ’70. Il volume è stato molto apprezzato, tanto che molti hanno pensato di farne un apprezzato regalo natalizio rendendolo un vero e proprio bestseller locale.
Uno dei rivani che ma maggiormente apprezzato l’opera è Gualtiero Toniolo che ci ha inviato un messaggio di elogio.
“Pur rimanendo fedele a se stesso e spiegando in un certo modo la propria poetica – scrive l’ottico gardesano – Vittorio Colombo ha cambiato passo, come in ascolto dal tono più giusto per raccontare la storia. Il libro è diviso in parti, ma non è mai cupo, anzi, è come se il lutto per la perdita di alcuni amici raccontati nelle pagine del volume rendesse ancora più colorato il ricordo. Ma colpisce, in generale, la sobrietà che spontaneamente lo scrittore ha messo in opera nello stile, nelle battute, nei dettagli onirici quasi mai ostentati. Viene raccontata in maniera originale l’epoca in cui si svolgono i fatti a Riva, perla del Garda, come suggerisce Livio Parisi, da mettere nella toponomastica.
Una “Dolce Riva” che, ricordando i chiaroscuri del come eravamo, predispone a un più luminoso come vorremmo essere, a un passato che più si distanzia più ti proietta nel futuro. Vittorio Colombo, non più giovanissimo, lo sa. A dare senso alla vita sarà solo il ricordo di quello che è successo. Si sa che l’attualità è nemica della storia, perché la cancella.
Qualsiasi pensiero al passato remoto scivola in secondo piano, come se fosse irrilevante, come se immergersi nel tempo profondo non fosse l’unico modo per capire cosa sta succedendo oggi. Vittorio Colombo ci porta a fare passeggiate nella Storia, alla ricerca dei luoghi simbolo della cultura e della comunità di Riva del Garda.
Ci sono libri – conclude Gualtiero Toniolo – che ti arrivano addosso con l’impeto di un cavallo al galoppo, altri che si propongono in punta di piedi, come timorosi di recar disturbo. Questo appartiene alla seconda categoria, quella dei libri “in sottotono”che non alzano mai la voce e non ti sbattono in faccia le loro presunte qualità, ma che conoscono bene la strada per arrivare a catturarti. Conoscere il passato, come spesso si tende a rimuovere, per capire il presente e immaginare il futuro. Complimenti a Vittorio Colombo per la ricerca e la brillantezza dell’esposizione”.