La Console svizzera a Milano ricevuta in Provincia, ipotizzati scambi culturali
Trentino e Svizzera potrebbero conoscersi meglio attraverso iniziative culturali riguardanti, ad esempio, le minoranze linguistiche e la democrazia diretta. L’idea è emersa dall’incontro tra Walter Kaswalder e Sabrina Dallafior, che dal 5 agosto scorso è Console generale di Svizzera a Milano, ricevuta a palazzo Trentini dal presidente del Consiglio provinciale.
Nativa di Basilea, ha subito ricordato a Kaswalder le proprie radici trentine dovute ai genitori originari di Baselga di Pinè, dove vive ancora la mamma. Dal canto suo il presidente ha rammentato i tanti trentini emigrati e stabilitisi per lavoro in Svizzera. Dopo aver intrapreso la carriera diplomatica a Bruxelles presso l’Unione europea ed essere rimasta nella capitale belga a lavorare per la Nato ed essersi quindi trasferita a Berna per l’Osce e a Ginevra per le Nazioni Unite, Dallafior ha confessato di aver accettato di buon grado l’incarico affidatole a Milano anche per avvicinarsi al Trentino. Tanto più che anche il nostro territorio insieme alle altre regioni del NordItalia rientra nella sfera di competenza del consolato svizzero da lei guidato. La Console ha accennato alla possibilità di immaginare due eventi per mettere in contatto il Trentino con la Svizzera. Il primo potrebbe consistere in una “settimana” culturale per promuovere la conoscenza delle minoranze linguistiche del Trentino Alto Adige-Südtirol, la cui organizzazione farebbe capo al Ministero svizzero degli affari esteri. Un altro momento di collaborazione potrebbe materializzarsi portando a Trento, meglio se con il coinvolgimento dell’Università, la mostra, attualmente in corso a Bolzano, che presenta il sistema politico svizzero caratterizzato dalla democrazia diretta. Modello, hanno osservato Marini e Kaswalder, particolarmente interessante per un’autonomia speciale come la nostra.