La Carta Europea del Turismo Sostenibile alle Reti di Riserve del Trentino

Redazione08/12/20173min
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A Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, alla presenza dell’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, la Reti di Riserve del Trentino hanno ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). La certificazione si aggiunge a quelle già ottenute dal Parco Naturale Adamello Brenta e dal Parco Paneveggio Pale di San Martino. Ottenere questa certificazione rientra anche negli obiettivi del Parco Nazionale dello Stelvio.
“Siamo veramente molto soddisfatti – ha sottolineato l’assessore Gilmozzi – di ricevere un riconoscimento così importante, che proietta le aree protette del Trentino in una dimensione internazionale e che gratifica l’intera comunità per lo sforzo collettivo fatto in molti anni. Si conferma la centralità del tema ambiente sia nell’agenda politica ed amministrativa della Provincia autonoma di Trento che nella sensibilità comune. La tutela e valorizzazione del contesto naturale è oggi uno dei driver più importanti per lo sviluppo”. Della delegazione trentina ha fatto parte anche l’assessore all’ambiente del Comune di Brentonico Alessandra Astolfi, in rappresentanza di tutte le reti. “Sono orgogliosa – ha detto Astolfi – di rappresentare le reti; un’esperienza nata dalla comunità, dai cittadini, dagli operatori economici, dall’associazionismo e diventata un progetto che ha ottenuto un riconoscimento così importante”.
Ad essere premiato a Bruxelles è stato l’impegno delle Reti che, insieme ad istituzioni pubbliche, operatori privati ed associazioni, hanno lavorato su progetti di sviluppo sostenibile del territorio. E’ stata anche riconosciuta l’idea di candidare alla Carta non una singola area protetta ma l’intero sistema delle Reti di Riserve.
La Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) è stata elaborata nel 1991 dalla Federazione Europarc, un’organizzazione europea che riunisce più di 400 aree protette. E’ il riferimento della politica turistica delle aree protette dell’Unione Europea. A fare da sfondo alla sua diffusione c’è anche il passaggio da un’idea di mera conservazione e tutela ambientale passiva ad un concetto di conservazione attiva, che vede anche le aree protette come motori di sviluppo sostenibile. Oggi sono trenta le aree protette italiane certificate, sulle 143 certificate in totale in Europa.