Il vento dell’Est soffia forte sul Garda Trentino: +2,2% di arrivi nel 2019
Da Est qualcosa di nuovo, potrebbe essere questa la formula efficace per sintetizzare i dati ufficiali 2019 del Garda Trentino, presentati stamane a Riva del Garda dal Presidente Marco Benedetti e da Oskar Schwazer, il nuovo Direttore della più grande macchina del turismo trentino, entrato in carica all’inizio di quest’anno.
Di nuovo in effetti c’è molto, anche se il quadro emerso dall’analisi elaborata sui dati forniti da ISPAT – Istituto di Statistica della Provincia Autonoma di Trento – rivela prima di tutto un elemento di continuità, visto che il Garda Trentino prosegue a macinare record e mette in archivio un altro anno con il segno “più” che segue un 2018 già straordinario di suo.
Parliamo di un territorio che nell’ultimo decennio (2008-2019) ha fatto segnare un incremento di presenze del 29,2%, un dato che spicca rispetto agli andamenti del mercato turistico nazionale e internazionale: anche per questo il Garda Trentino è una “case history” molto studiata da altre destinazioni.
Se nel 2018 il dato delle presenze (3.523.489) aveva fatto gridare al miracolo, ecco che quello del 2019 riesce a stupire ancora: 3.571.473, che si traduce in un +2,2% degli arrivi e +1,4% delle presenze, dunque un significativo miglioramento rispetto al 2018 seppur in presenza di condizioni meteo non favorevoli in due mesi cruciali come aprile e luglio, con rispettivamente 16 e 18 giorni di pioggia. Un fattore che peraltro conferma ed esalta le caratteristiche peculiari dell’ospite dell’Alto Garda, molto propenso alla vacanza attiva ed alle esperienze outdoor, dunque poco influenzato dai capricci del tempo.
Mentre la Germania si conferma indiscutibilmente come il primo mercato di riferimento, è anche vero che il dinamismo e l’offerta turistica del Garda Trentino continuano ad attrarre visitatori provenienti da aree geografiche molto diverse. I dati 2019 rivelano in particolare una crescita esponenziale dell’Est europeo in generale, e di Russia (+35,5% arrivi, +31,7% presenze), Polonia (+25,9% e +24,8%) e Repubblica Ceca (+13,4% e +12.9%) in particolare. Si tratta di mercati già da qualche anno assai rilevanti per il Trentino nella stagione invernale, che evidentemente il Garda Trentino ha saputo attrarre ed affascinare anche grazie alla propria vicinanza alle Dolomiti ed ai progetti di collaborazione realizzati con note destinazioni sciistiche, Madonna di Campiglio su tutte.
Il fenomeno è interessante: gli affezionati visitatori tedeschi garantiscono al Garda Trentino un flusso stabile e costante che tuttavia rispetto al totale rappresenta una percentuale più contenuta (44,4%) se comparata agli anni recenti. Tiene il mercato italiano (20,1%), crescono i flussi da Austria e Svizzera (+7,3%) a compensare una flessione del Regno Unito. Relativamente all’extraeuropeo, si registrano progressi sensibili da Brasile, Australia e Stati Uniti.
Gli effetti di una stagione lunga, con sette mesi (da aprile a ottobre) di piena attività e picchi interessanti anche in inverno (particolarmente a Natale) si distribuiscono sul territorio altogardesano secondo equilibri consolidati: Riva del Garda attira la metà dei turisti in arrivo (49,7%), seguita da Arco (22,7%) e Nago-Torbole (22,1%) che assorbono quasi totalmente l’altra metà.