Il Trentino (grazie anche al Garda) vince l’Oscar italiano del cicloturismo
Il prestigioso premio “Italian Green Road Award 2021”, che ogni anno va alle più belle vie verdi delle regioni italiane, è stato assegnato al Trentino e alla sua “Green Road dell’Acqua”, percorso ciclabile che da Cadino di Faedo porta il ciclista a Trento, passando per Rovereto e il lago di Garda. La cerimonia di premiazione si è svolta a Pescara, in Abruzzo, Regione vincitrice della scorsa edizione. Il Trentino ha condiviso il primo posto, un inedito ex aequo nella storia del concorso, con la Calabria e la “Ciclovia dei Parchi”. A ritirare il premio era presente Sergio Deromedis, direttore dell’Ufficio piste ciclabili della Provincia autonoma di Trento: “Il riconoscimento premia anni di lavoro e impegno di decine di persone che hanno saputo sviluppare una rete di vie per le biciclette che non ha pari in italia, e concorre a promuovere al meglio il nostro territorio e la cultura di un turismo lento e sostenibile. A loro va il merito”.
“Italian Green Road Award 2021”, l’Oscar italiano del cicloturismo, arriva per la prima volta in Trentino con un podio condiviso. L’ambito riconoscimento, assegnato ai territori che pongono attenzione al turismo “lento” e alle due ruote, incorona congiuntamente un territorio del Nord Italia, il Trentino, da anni alfiere dei viaggi su due ruote e una regione del Sud, la Calabria, che solo in tempi più recenti ha investito in infrastrutture e servizi per il cicloturismo, una modalità di vacanza in grande crescita nel nostro Paese. Alle spalle di Trentino e Calabria si piazzano, nell’ordine, la Regione Emilia Romagna e la Regione Marche.
“L’acqua – si legge nella motivazione delle giuria – è la protagonista del percorso, che si snoda tra il fiume Adige e il lago di Garda e altri specchi e corsi d’acqua, costeggiando vigneti e punti panoramici”. Una parte di questo itinerario è servito da un efficiente bike sharing pubblico extraurbano e forse il più esteso d’Europa, con 90 ciclo stazioni, 1000 stalli e 60 chilometri di rete connessa.
“Ben segnalata e magnificamente servita – continua la giuria – la green road è stata realizzata convertendo 113 chilometri di argini fluviali, ferrovie e strade dismesse, un rispettoso recupero e un’importante valorizzazione del territorio. Impegno, tenacia e realizzazione a regola d’arte sono state le motivazioni che hanno decretato la vittoria della Green Road dell’Acqua, in un territorio che da decenni investe nell’organizzazione e nella promozione dei percorsi ciclabili e che oggi dispone di un’estesa e pregevole rete di ciclovie: un esempio da seguire”.