IL TAR DI TRENTO “AUTORIZZA” I PEDALÒ SUL LAGO DI TENNO
Di fatto il Tar di Trento, dopo che anche il Servizio Trasporti Pubblico della Provincia di Trento aveva detto che la competenza in materia non spettava certo al Comune di Tenno, ha detto che i pedalò su quell’incantevole specchio d’acqua possono “pedalare”. Il neosindaco Giuliano Marocchi li voleva togliere a favore del noleggio di tavole da Sup e Kayak, ma il provvedimento è stato revocato dal Tar, per cui via libera ai pedalò di continuare a solcarne le acque color smeraldo. Dunque, o cambiano le norme provinciali o non se ne fa nulla. Intanto il Comune dovrà accollarsi le spese legali sostenute, una sorta di piccola “sconfitta” su questo argomento che non finirà certamente qui, visto che l’antropizzazione del lago di Tenno è certamente un “fenomeno” da tenere sotto controllo per il delicato equilibrio dell’intero eco sistema. I titolari che gestiscono il servizio pedalò, dopo aver avvisato il sindaco si erano rivolti in Provincia dove, viste le risultanze hanno ottenuto ragione. Intanto le minoranze con a capo Andrea Cobbe si è espresso con l’intenzione di valutare se presentare un esposto in Procura per danno erariale o altro ora si configuri ai “danni” della giunta tennese per l’operato. Logicamente Tenno Domani è andata subito “alla carica” con una nota che parla d’incompetenza sull’operato augurandosi non sia la linea della giunta Marocchi. “Il tribunale sospende il provvedimento – si legge nella nota – e condanna il Comune a pagare 500 euro di spese oltre agli accessori di legge. Rimaniamo basiti davanti a tutta questa superficialità, incompetenza politica e amministrativa in quanto noi molte volte abbiamo sollecitato l’amministrazione a fermarsi e riflettere su di una situazione che vedeva il Comune in palese difetto. Non ci hanno ascoltato – prosegue la nota di Tenno Domani – e ora la comunità dovrà pagare le conseguenze economiche e d’immagine. Il sindaco si faccia carico delle sue responsabilità e non tocchi il denaro pubblico, mentre sia l’assessore Pasini e il consigliere delegato Gaiatto, entrambi avvocati di professione non abbiano mosso perplessità sulle azioni intraprese dall’amministrazione comunale. Un po’ più di prudenza non avrebbe guastato certamente al fine d’evitare cause legali a spese dei contribuenti”.