Il Questore incontra il sindaco di Arco: “Controllo del territorio con i gruppi di vicinato”
Nel pomeriggio di venerdì 5 novembre il sindaco Alessandro Betta ha ricevuto in Municipio la visita del nuovo questore di Trento, Alberto Francini.
L’incontro è nell’ambito del giro di conoscenza dei territori che il nuovo questore, entrato ufficialmente in servizio il 6 settembre, sta compiendo nell’intero ambito provinciale. Napoletano, sposato con tre figli, Francini è funzionario di polizia dal 1983, questore dal 2013 e dirigente generale di pubblica sicurezza dal 2018. I primi trent’anni della sua carriera li ha trascorsi a Napoli, dove è stato dirigente di dieci dei 37 commissariati di quella provincia. Promosso questore, ha assunto l’incarico a Lecco, poi a Pisa, quindi a Catania e infine a Campobasso. L’ultimo incarico lo ha svolto a Roma, al Viminale, come coordinatore della Struttura di missione per la protezione dei dati personali del Dipartimento della pubblica sicurezza.
«Il mio intento è conoscere i territori e parlare con i sindaci -ha detto il questore Francini- che essendo autorità locale di pubblica sicurezza sono in diretta sinergia con le autorità provinciali. Ci siamo scambiati le nostre idee sulle priorità da affrontare, perché nonostante ci troviamo in territori particolarmente tranquilli, anche qui ci possono essere situazioni di criticità. Abbiamo evidenziato alcuni punti, in particolare la violenza di genere, i gruppi di vicinato e il problema delle infiltrazioni, in riferimento a capitali che vengono trasferiti qui per essere riciclati in attività più o meno redditizie».
Sui gruppi di vicinato, il questore ha voluto sottolineare come si tratti di una attività di controllo: «Non è e non può essere una vera e propria vigilanza -ha spiegato- ma una attenzione al territorio e a quello che succede per capire i segnali che solo i residenti possono capire, così da trasferirli in una maniera diretta a un rappresentante della forze dell’ordine. Si tratta di un progetto scientifico e molto articolato che va proposto, spiegato e poi applicato e reso operativo, con una stratte sinergia con le forze di polizia».
«È stato un incontro piacevole e denso di spunti su cui ragionare -ha detto il sindaco- su temi, la legalità e la sicurezza, che sono cari a tutta la comunità. È così che si deve lavorare, in una sinergia tra tutte le istituzioni. Sui gruppi di vicinato, di cui parlerò prossimamente in conferenza dei sindaci e con la polizia locale, mi è molto piaciuto il termine usato dal questore, “sguardo di vicinato”, per sottolineare come si tratti di una attività di osservazione, un atteggiamento attivo di attenzione».