Il parrucchiere-cintura nera appende le forbici: Walter Colò va in pensione

Nicola Filippi31/12/20245min
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Dopo 45 anni di “sforbiciate”, Walter Colò ha deciso di dare un “taglio” alla sua vita. Netto, alla radice. Il 28 dicembre, il parrucchiere-cintura nera (di yoseikan budo, precisa) ha deciso di andare in pensione. E adesso? “Boh, non lo so, non ho ancora deciso cosa fare, intanto cammino, mi godo le giornate di sole, forse mi darò alla pittura, ma da autodidatta, forse farò mercatini dell’usato, ma sicuramente farò tanto sport e attività all’aria aperta”, scherza. Sabato scorso l’apprezzato artigiano di rasoi e forbici ha deciso di organizzare una piccola festicciola per salutare clienti e amici, all’interno del suo “Barber Shop”, in piazza della Repubblica, in pieno centro di Dro. Anche per annunciare l’arrivo del nuovo collega, Eric Isoli, droato per parte di madre. E per dare un tocco di originalità e ufficialità al “passaggio di forbici”, Colò ha deciso di tagliare a metà la fascia tricolore che aveva ricevuto ad Arco, nel settembre 2019, dalle mani del sindaco Betta, in occasione della cerimonia di inaugurazione del tratto ciclopedonale sul fiume Sarca, lungo via della Cinta. Walter Colò, infatti, all’epoca lavorava proprio ad Arco, in via Segantini, nel locale di un altro storico barbiere, Gianni Righetti, e aveva avviato una raccolta firme per sollecitare la realizzazione della pista ciclopedonale in via della Cinta. “Una mia vittoria personale”, chiosa.
“Ho deciso di usare quel pezzo di tricolore che mi aveva dato il sindaco Betta per dare un duplice valore alla mia cerimonia di pensionamento – racconta Colò – la mattina stessa, era venuto a tagliarsi i capelli anche il sindaco Mimiola, così ho deciso di invitarlo alla bicchierata con i miei amici. Il nuovo barbiere ha usato le sue forbici per tagliare la storica bandiera. Un pezzo è rimasto a me, un pezzo resterà nel negozio di Eric Isoli che aprirà il negozio in gennaio”.
Walter Colò oggi ha 62 anni e grazie alla sua professione-passione ha girato mezza Italia. “Ho cominciato a Trento, dove ho frequentato le scuole professionali, poi mi sono spostato a Limone sul Garda, da lì a Rovereto, poi a Riva del Garda – racconta – da Riva mi sono spostato a Merano, dove ho fatto il militare e ho fatto un anno di sforbiciate di brutto, poi sono stato a Trento, sono tornato a Riva del Garda, dove sono rimasto sette anni, mi sono trasferito in Val di Ledro, poi ho deciso di rilevare il “Barber Shop -1906” di via Segantini ad Arco, dove sono rimasto per sette anni”. Pausa di riflessione. “Da Arco purtroppo sono dovuto scappare – spiega con una punta d’amarezza – non c’erano parcheggi ed era sempre più problematico la convivenza con le biciclette. Avevo anche avviato una raccolta firme, Bike No Stop, per sensibilizzare la popolazione sulla difficile convivenza in centro storico. In quella strada non potevi camminare. Troppa maleducazione”. Gli facciamo notare che la situazione, oggi, non è cambiata. Anzi, in certi mesi è un autentico delirio (leggi, appello sindaco Betta). “Basterebbe un cartello all’inizio del centro storico, per invitare i ciclisti a scendere dalla bici, come succede in tante altre città turistiche, e cominciare a dare 50 euro di multa ai trasgressori. Solo così ottieni i risultati”. Chiusa la “porta” arcense, per Colò si apre un “portone” nella vicina Dro. “A 50 anni, mi sono dovuto rimettere in gioco. Ma devo dire che è andata benissimo. Ho lavorato lì per 12 anni. Mi hanno accolto bene, gente tranquilla, semplice e cordiale. I miei clienti più fedeli mi hanno seguito, ne ho fatti tantissimi di nuovi”. Anche turisti stranieri. “Dall’Austria, dalla Germania, perfino dalla Lapponia – racconta – pensa che ho alcuni clienti austriaci che venivano in ferie a Dro proprio per farsi tagliare i capelli da me”. Non solo tanta simpatia, ma anche tanta bravura e maestria con forbici e macchinette. “Classico, casual, giovane, oggi non ci sono più i nomi classici, da maestri del taglio – conclude – è un lavoro che mi ha regalato tanto, ho conosciuto tantissime persone. Ma adesso è venuto il momento di dedicarmi alle mie passioni”.