Il livello del lago Garda torna a salire

Claudio Chiarani01/06/20233min
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Ottantasei centimetri sopra lo zero idrometrico. È, questa, la misura del livello del lago di Garda in data lunedì 29 maggio 2023. Lo scarico è assestato sui 17 metri cubi al secondo dal 23 maggio, un dato in salita dopo le recenti piogge che fino al 21 maggio, invece, era di 14 metri cubi al secondo. Insomma, il lago torna a salire ma non bisogna cantar vittoria come si dice in questi casi. Un dato valga per tutti: il 23 maggio del 2019 il livello era di ben 131 centimetri sopra lo zero e il prelievo era pari a ottanta metri cubi al secondo. Se vogliamo un dato più recente, ossia quello del 2022, stesso giorno di maggio, il 23, il livello era di 88 cm sopra lo zero e il prelievo pari a 65 metri cubi/secondo. Ma per il Consorzio del Garda, logicamente, c’è ancora cautela nell’esprimersi in merito perché i prossimi mesi di luglio e agosto, con i prelievi necessari alla “grande sete” delle coltivazioni della provincia mantovana saranno decisivi. Insomma, la situazione che si era creata un anno fa non è certo scongiurata. Il lago torna a riempirsi, certo, e siamo quasi ai livelli del 2022 ma la situazione si sta evolvendo positivamente. Il segretario della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa ha fornito i dati delle acque che l’immissario, il Sarca, sta portando nel più grande bacino d’acqua dolce d’Italia, circa il triplo di ciò che esce dalla diga di Salionze, ossia 60 metri cubi in entrata e 17 in uscita. Anche l’isola dei conigli a Manerba che si poteva raggiungere a piedi ora non lo è più, e anche la spiaggia delle rocce a Sirmione ora è sommersa. Rimane, comunque, la preoccupazione per l’utilizzo agricolo dell’acqua del lago di Garda, non tanto per le presenze turistiche; tuttavia, lo scenario odierno lascia pensare che il territorio sia, se non uscito dalla grave siccità, comunque in grado di affrontare i prossimi mesi con relativa positività. Per questo il 30 maggio è fissato un tavolo di confronto promosso dalla regione Lombardia con la presenza degli assessori regionali di Trentino e Veneto, Tavolo che dovrà decidere le mosse che saranno proposte nell’occasione dagli utilizzatori di valle, ossia del Consorzio del Mincio.

 

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