Il Gruppo Onda: “Inchiesta Benko, fermate le Varianti dell’Alto Garda”
Con il terremoto giudiziario che sta scuotendo la politica dell’Alto Garda cambierà qualcosa del futuro urbanistico della zona?
Intanto diversi gruppo politici stanno prendendo posizione, come il gruppo Onda: “Il caso mette in evidenza una profonda distorsione nella gestione della cosa pubblica da parte dei principali schieramenti, che da tempo noi di Onda segnaliamo – scrivono Johnny Perugini, Letizia Vicari, Stefano Santorum. I capi di imputazione sono pesantissimi e vanno dall’associazione a delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, alla turbativa d’asta, al traffico di influenze illecite, alla truffa e altri. Abbiamo fiducia che la Magistratura svolgerà il proprio compito con autorevolezza, competenza e in piena autonomia, nella convinzione che sapranno fare piena luce nell’accertamento delle eventuali responsabilità”.
“Quello che ci preme è il dato politico – scrivono ancora i rappresentanti di Onda nella nota – Sarebbe un bel segnale di rispetto nei confronti dei cittadini e delle istituzioni di cui fanno parte, se le persone a vario titolo coinvolte nelle vicende si sospendessero dalle loro cariche, a loro stessa tutela e a garanzia della legittimità e legalità degli atti assunti. Le varianti urbanistiche approvate o in via di approvazione da parte dei Consigli Comunali in Alto Garda sono frutto di una doppia forzatura: da una parte si è negata la necessità di approvare prima il Piano Territoriale della Comunità che avrebbe dato regole sovraordinate chiare e certe e, d’altra parte, si è sbilanciato il rapporto tra interessi pubblici e privati, snaturando le priorità della programmazione urbanistica. Chiediamo alla Provincia Autonoma di Trento di dare un segnale forte, di fermare queste varianti per permettere che, con l’accertamento delle responsabilità, sia tutelato il valore sociale e ambientale del nostro territorio”.