Il fotografo rivano Fulvio De Pellegrin espone in Nebraska

Redazione31/07/20224min
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Mostra De Pellegrin con Dolzan ad Omaha USA
Fulvio De Pellegrin e Paolo Dolzan ad Omaha
Fulvio De Pellegrin e Matthias Harder in omaha 2010
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Paolo Dolzan, Tempera, LA SCROFA-2022

 

Il fotografo creativo Fulvio De Pellegrin espone alcune sue realizzazioni Galleria d’Arte “Garden of the Zodiac” ad Omaha nel Midwest, nel Nebraska, un indirizzo di prestigio per il panorama artistico del centro degli Stati Uniti.
L’invito è arrivato dopo le esposizioni nel 2010, 2013 e 2015 per una rassegna collettiva visuale con fotografia, pittura e scultura con il tema “Animals-Animali”.
Oltre a De Pellegrin un solo altro italiano è stato inserito nel collettivo, Paolo Dolzan, con studio a Stenico. Dolzan, forte con la sua pittura dal segno espressivo e diretto sulla tela bianca, senza bozzetto o disegno preparatori, opera per gli USA che presenta una scrofa che amorevolmente e con premura allatta i propri cuccioli.
Nella mostra, che rimarrà aperta fino alla fine di agosto, si interpretano aspetti e rapporti del mondo animale, tema consono al fotografo rivano che da ormai 30 anni condivide e unisce, anche ironicamente, le presenze animali con le persone ed i luoghi. In questa occasione espositiva ha rappresentato una lavanderia statunitense anni sessanta dell’Arizona con la presenza di animali domestici e selvatici, liberi, attenti scrutatori della stanza di lavaggio.
Nelle grandi lavatrici però ho inserito personaggi della storia, non certo esemplari nei loro trascorsi, politici e quindi da ricordare solo per atti ingiusti verso l’umanità. Altre immagini della mostra raffigurano un maiale mansueto che si gode una buona adorata Torta dolce, a festeggiare un lieto giorno festivo.
Fulvio De Pellegrin, che viene dalla famosa famiglia di gelatai rivani, può vantare una carriera lunga 40 anni con la fotografia artistica, 20 dei quali come professionista.
La sua passione iniziò all’età di 15 anni acquistando, con i risparmi del lavoro in Germania, la prima macchina fotografica. In quei tempi i fotografi erano per lo più autodidatti in quanto le Scuole di fotografia in Italia erano veramente poche ed avevano costi molto alti. Quindi non gli restava che la strada della ricerca personale, passo a passo in quello che si poteva incontrare ed apprendere negli anni ottanta ed a seguire.
Punti di incontro e fondamentali per la formazione di base erano i circoli fotografici e quindi si avvicina al Circolo La-Tavola-Rotonda di Riva del Garda, fondato da Paolo Benaglio e Marco Malvinni.
Con i viaggi si aggiunsero le esperienze con incontri in Gran Bretagna, Spagna, Francia, Repubblica Ceca, con la sua prima personale a Praga nel 1992.
L’incontro con il Maestro Federico Vender, ospite della Casa di Riposo di Arco, gli aprì la strada verso la conoscenza della storia della fotografia italiana, venendo a conoscenza di aneddoti ed esperienze preziose vissute da un protagonista internazionale ed i suoi decenni di attività artistica a Milano e Venezia dal 1925 sino al 1961.
Negli anni novanta iniziarono i viaggi negli USA ed in Brasile a lavorare su alcune tematiche sociali, gli Amish in Pennsylvania e l’infanzia in Brasile, la mostra “Borboletas” venne poi presentata proprio a Riva e con la collaborazione della Galleria La Firma.
La fotografia trovava prepotentemente spazio nella galleria che aveva allestito in Gelateria a Riva, per lui una valvola di salvezza visiva e culturale durante le lunghe giornate delle stagioni di lavoro.
Fulvio del Pellegrin organizzò ad Arco l’evento Omaggio a Federico Vender con incluso un premio di fotografia a lui dedicato.
Da 25 anni vive e lavora come fotografo all’estero, prima a Barcellona e da vent’anni in Germania e vanta numerose mostre in tutto il mondo e l’edizione di alcuni libri, ma rimane forte il suo legame alle Dolomiti.


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