Il Consiglio comunale di Arco in diretta audio. Si riparla della sopraelevazione di “Villa Regina”
È convocato lunedì 27 aprile nella sala consiliare al Casinò municipale alle 17.30 in prima convocazione e alle 18 in seconda convocazione il Consiglio comunale di Arco, che per la prima volta si tiene in diretta audio. A dire il vero anche negli anni ’80 del ‘900 era possibile ascoltare il Consiglio Comunale in diretta grazie a Radio Spazio3.
Per la cittadinanza sarà possibile seguire la seduta in diretta audio sulla pagina Facebook del Comune di Arco all’indirizzo https:www.facebook.com/comune.arco.tn.it.
Tra i punti «salienti» del Consiglio ci sarà deroga per Villa Regina, che il sindaco Betta ritiene “interessante”. “Si tratta di chiudere la parte in alto già esistente – scrive Betta sui social – e già in uso e renderla così più fruibile per le attività della struttura sanitaria. Tale intervento – ha proseguito Betta, ha anche altri vantaggi per la Comunità in quanto, per la perequazione proposta dalla Casa di Cura, saranno effettuati dei lavori pubblici di arredo urbano per una somma indicativa di 60.000,00 euro su Via Galas e dintorni».
Il provvedimento è stato discusso dalla commissione urbanistica a inizio marzo. La Casa di Cura Regina ha presentato domanda al Comune di Arco, a novembre 2017, di rilascio del permesso di costruire in deroga relativamente al «progetto di chiusura del pergolato esistente sul piano di copertura dell’edificio» della struttura stessa, per la realizzazione in sopraelevazione sulla copertura dell’ultimo piano» di fatto «un ulteriore piano pari a 420 mq di nuova superficie utile netta». Deroga che, secondo la Casa di Cura nella istanza originale, doterebbe «l’attuale edificio, a destinazione prevalentemente assistenziale, di un nuovo spazio collettivo a servizio dell’utenza» di permettere «a tutti gli utenti esterni che vengono a fare trattamenti sanitari di riabilitazione e di benessere di un nuovo spazio relax prima e dopo i trattamenti e di avere una nuova area di socializzazione e di relazioni complementari all’attività sanitaria e assistenziale». La richiesta era già stata discussa in consiglio comunale lo scorso agosto ma, all’epoca, l’amministrazione comunale aveva rifiutato di concedere la deroga poiché la Casa di Cura «non risultava fra i soggetti autorizzati dalla Pat all’esercizio di attività di alloggi protetti o servizi socio assistenziali funzionalmente alla quale viene chiesto l’intervento edilizio in deroga». Da lì è stata avviata una nuova fase di dialogo e di trattative con l’amministrazione comunale.