Il comitato SAL contro il Bike Festival alla Miralago: “Diventi festival dell’ecologia”
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Il comitato ambientalista Salvaguardia Area Lago (SAL) dice “No”. Ancora una volta. Questa volta per fermare il progetto degli organizzatori del “Bike Festival” che intendono realizzare le prossime edizioni della manifestazione dedicata alle due ruote e all’outdoor all’interno del Parco della Miralago e sul lungo lago di Riva. Il Parco Miralago è l’esempio e la speranza di ciò che può diventare tutta l’area: il “Parco della Città” – scrivono in un appello all’amministrazione in scadenza – Il luogo per festival e fiere c’è ed è alla Baltera. Non c’è bisogno che la location sia sulla spiaggia e che le prove bici siano fatte a spese dei parchi della città”. Per SAL inoltre il Bike Festival deve cambiare pelle: “Da 4 giorni di invasione a festival dell’ecologia delle due ruote!”
“Immaginiamo che la giustificazione sia la solita: la città lo vuole – spiegano – Non è così. Signora Sindaca e signori della giunta, la città non lo vuole. Ne abbiamo conferma da un rapido confronto con alcuni rappresentanti di associazioni e di categorie economiche oltre che da comuni cittadini che ci hanno detto: fermateli! Non lasciate che facciano il festival in quel luogo”.
“Certo SAL non ha questo potere decisionale – affermano – ma si configura come portatore di interesse pubblico e diffuso e quindi rappresenta una voce importante nella città e con la città ha chiesto, per quel parco, la salvaguardia (28mila firme per il riconoscimento di giardino storico botanico, di cui l’amministrazione non ha tenuto alcun conto) tanto che il Piano territoriale di Comunità in fase di stesura, ne prevede la tutela come Bene Ambientale!”
“Il Parco Miralago è una ricchezza per la città oltre che per la sua storia ultracentenaria per il valore botanico che contiene, piante rare e monumentali per specie e per età che abbiamo ampiamente documentato – sottolineano – Una perizia da noi commissionata a uno studio tecnico di Arboricoltura di Piacenza, e riconosciuta e allegata alla variante 13 bis dagli uffici comunali competenti, stabilisce per i 65 esemplari più significativi un valore economico di 1.430.000 euro”.
“L’amministrazione ha considerato nella concessione dello spazio l’ammontare di eventuali danni? Lo scorso anno, per montare una passerella fintamente provvisoria, sono stati mutilati due ulivi che ne ostruivano il passaggio – dicono preoccupati – Che cosa succederebbe nel parco per montare gli stand? Nel parco ci sono piante con chiome che sfiorano il suolo (faggio pendulo, osmanto odoroso) policormiche che estendono la chioma in un ampio raggio oltre i tronchi (magnolia, albero dei tulipani) antiche di 120 anni come il gelso, il kaki, la fotinia e tutte hanno un apparato radicale che richiede un’area di tutela sulla quale non si possono far passare mezzi o pesare decine di stand. Senza contare la distruzione dell’intero manto erboso che in quanto a valore non è da meno di quello di un campo sportivo, anche se storico”.
“La sponda del lago è una location attrattiva ed è collegata alla Baltera con molti percorsi ciclabili – suggeriscono – Questa è l’occasione per l’APT di dimostrare che propone un turismo sostenibile in cui è il turista ad adattarsi alla città e non viceversa. I turisti cercano sempre più luoghi vivibili e rispettosi delle caratteristiche naturali e storiche dei luoghi. Di un turismo che invece i luoghi li distrugge non c’è bisogno. Il Bike festival potrebbe proporsi obiettivi non solo quantitativi. Una eventuale riduzione degli espositori – concludono – potrebbe essere compensata da eventi organizzati nella prospettiva della bicicletta (se si può ancora usare questo termine storico) come mezzo per una diversa mobilità e sostenibilità per residenti e turisti con qualche appuntamento stagionale, trasformando la proposta da 4 giorni di invasione a festival dell’ecologia delle due ruote!”