I VOLONTARI RECUPERANO I RIFIUTI NELLE CAMPAGNE DI ROMARZOLLO
Decine di chili di immondizia, tanto da riempire un intero carrello rimorchio: questo è il triste bottino recuperato dai volontari chiamati dalla presidente del rinnovando comitato di partecipazione di Romarzollo Alba Prandi alla tradizionale raccolta dell’ultimo sabato del mese. Dopo la sosta di dicembre e gennaio, gli angeli della pulizia hanno ripreso la loro attività per liberare le campagne arcensi da tutta la spazzatura che i cittadini, sprezzanti delle regole e incuranti dell’inciviltà dei loro gesti, abbandonano in terra senza darsi la briga di cercare il contenitore di rifiuti più vicino. Sono bastate un paio d’ore di passeggiata fra i campi del romarzollese di tre squadre da tre persone ciascuna, opportunamente distanziate per rispondere alle norme anti Covid, per riempire fino all’orlo il carrello. Pochi gli scarti ingombranti: una sedia, un paio di secchi rotti, un bancale. Il grosso era rappresentato da piccoli rifiuti abbandonati un po’ dappertutto, dalle bottigliette di plastica a quelle di vetro, dallo scatolame alle deiezioni canine: c’è gente che si dà la briga di raccogliere la pupù del suo amato cagnolino e di chiuderla in un sacchetto, come previsto dalle norme e dalla buona educazione, ma poi la abbandona dentro la sua plastica sul bordo della strada per non portarsela dietro fino al cassonetto più vicino. Finché la gente non capirà la gravità dei suoi gesti, i volontari della raccolta si troveranno a dover gestire una mole di rifiuti davvero imbarazzante. A maggio l’iniziativa compirà il suo secondo anno di vita: ogni ultimo sabato del mese chi ama la natura si ritrova secondo l’appello diramato via social dagli organizzatori e parte per quella che, vista la mole dell’immondizia recuperata, si profila come una vera e propria impresa. La gente che li incontra per le campagne si congratula con loro: la speranza è che il buon esempio possa convincere i maleducati a redimersi. A fine marzo appuntamento per la pulizia delle campagne di San Giorgio.