I tre presidenti dell’Euregio a confronto sulla situazione della pandemia

Redazione31/10/20202min
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I tre presidenti dell’Euregio, Maurizio Fugatti, Arno Kompatscher e Günther Platter, si sono confrontati in videoconferenza sulla situazione della pandemia. Al centro dei colloqui il numero crescente di nuovi contagi nei singoli territori e le azioni previste per cercare di contenere la pandemia„ “Siamo tutti alle prese con la stessa grande sfida: rallentare la pandemia e cercare di contenere il più possibile il numero sempre crescente di nuovi contagi. Sono i pesanti numeri dei ricoveri quelli che destano maggiori preoccupazioni. Già nella scorsa primavera abbiamo visto come questa evoluzione può portare velocemente ai limiti della capacità sanitaria“, ha sintetizzato il presidente del Tirolo Platter, che è attualmente anche il presidente di turno dell’Euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino,
In Tirolo attualmente sono 3.646 le persone contagiate. Anche in Alto Adige nelle ultime settimane il numero è cresciuto notevolmente e ora sono 4.561 i contagiati attivi. In Trentino la situazione è relativamente migliore, ma anche qui sono da registrare forti aumenti negli ultimi dieci giorni. I dati aggiornati al 29 ottobre parlano di 1.621 contagiati.
Per quanto riguarda la situazione dei ricoveri ospedalieri, attualmente sono 169 le persone in Tirolo ricoverate, di cui 28 in terapia intensiva. L’Alto Adige fa registrare 233 pazienti ricoverati negli ospedali e nelle cliniche private, di cui 18 in terapia intensiva. Dall’ultimo aggiornamento del 29 ottobre, in Trentino sono 118 i ricoverati, di cui 9 in terapia intensiva.


I tre presidenti hanno voluto sottolineare come nei momenti più difficili la solidarietà reciproca rappresenti uno dei pilastri della collaborazione dell’Euregio. “Per questo motivo ribadiamo quanto già espresso nella delibera di ottobre, ossia che uno dei nostri obiettivi principali è quello di tenere aperti i confini per garantire la mobilità nei nostri territori e soprattutto lo spostamento dei pendolari che devono quotidianamente recarsi al lavoro” ha concluso il presidente Platter.

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