I libri dialettali del pittore Gino Bellante donati alla associazione “Floriani”

Redazione28/08/20243min
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Bellante Gino-Pittore



 

Importante riconoscimento per l’associazione culturale “Giacomo Floriani” di Arco che ha ricevuto in donazione un cospicuo numero di libri dialettali raccolti da Gino Bellante, il pittore di Cavalese morto nel 2019 a 94 anni. Il nipote Edmondo Trentin li ha consegnati di persona ad Alessandro Parisi, in rappresentanza dell’Associazione.
“Dono questi libri alla “Giacomo Floriani” – ha detto il signor Edmondo – sicuro di fare una cosa consapevole e giusta, che sarebbe stata condivisa anche dallo zio Gino, grande appassionato delle parlate locali ed anche del poeta rivano. I libri di mio zio non potevano finire in mani migliori”.
Alessandro Parisi lo ha ringraziato sentitamente assicurando che tale donazione va a corroborare ulteriormente l’interesse, l’impegno e l’azione nel ricordo di Giacomo Floriani ed a sostegno del dialetto non solo altogardesano.
Gino Bellante era un pittore nato nel 1925, ma anche molto altro. Aperto al mondo culturale a 360 gradi, era sempre disponibile ad offrire alla propria Comunità il suo grande patrimonio non solo artistico, specialmente nelle scuole. “Veniva invitato spesso in classe dagli insegnanti – ricorda il nipote Edmondo – e lui sapeva subito mettersi a suo agio con gli studenti, ai quali spiegava come guardarsi dentro, a capirsi, onde trovare un rapporto personale con l’arte e la pittura. Mio zio amava la Natura, dapprima quella morta e poi quella ancor più generosa dell’ambiente circostante. Era portato al gesto rapido, a pennellate molto veloci ed energiche, quasi volesse ottimizzare il tempo a disposizione. Riusciva a terminare un quadro anche in sole due ore. Fu influenzato dagli impressionisti francesi, dai macchiaioli, ma anche dall’arte cubista e morandiana”.

Va ricordata la sua grande passione per la lirica e per il dialetto. Accompagnava e presentava il coro “Coronelle” declamando con vivacità e contagiosa passione le amate poesie dialettali tra un canto e l’altro, prediligendo quelle di Giacomo Floriani. Un personaggio veramente eclettico, speciale, che va giustamente ricordato a 5 anni dalla morte.
Il nipote Edmondo, su suggerimento di Alessandro Parisi, ha approfittato della venuta ad Arco per visitare, con la compagna Alessandra Daprà, la baita Floriani e la Casa degli Artisti di Canale, “dove – dice – mi piacerebbe fossero esposti i quadri dello zio Gino”. L’associazione “Giacomo Floriani” si farà allora interprete di questo desiderio presso le autorità competenti per facilitare questo incontro con realtà artistiche di altre valli.

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