I cuochi dell’associazione Dream di Arco al G7 di Assisi

Nicola Filippi11/10/20245min
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Ci sarà un piccolo, grande pezzo della città di Arco al prossimo G7 Inclusione e Disabilità che si terrà in Umbria dal 14 al 16 ottobre. Un evento “concreto, inclusivo e partecipato”, voluto fortemente dal Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. La quale, tre mesi fa, ha preso in mano il telefono e ha chiamato Daniela Vassallo, presidente dell’associazione Dream Aps di Arco. Qualche attimo di stupore, poi la presidente Vassallo ha ascoltato l’invito del Ministro Locatelli. Ad Assisi e Perugia, nel bellissimo castello di Solfagnano, quattro ragazzi dell’associazione arcense, che a novembre 2024 festeggia il primo anno di vita, prenderanno per la gola (metaforicamente parlando, s’intende) i Ministri di mezzo mondo. I quattro ragazzi metteranno in pratica le loro abilità fra i fornelli, deliziando gli importanti ospiti con le prelibatezze del territorio altogardesano e trentino. In menù carne salada e strudel, tutti prodotti e cucinati con le loro mani, accompagnati con vini del territorio e succo di mela. Oggi, al Casinò di Arco, sono stati spiegati i dettagli dell’evento mondiale.
“Un onore per questa nuova associazione di Arco, nata da un gruppo di persone dell’associazione Prisma, non è da poco pensare a quanta rilevanza avrà a livello internazionale, è un onore per la città di Arco” ha detto Ivo Tamburini dell’Associazione Prisma. La mission della Dream Aps è quella di promuovere l’inclusione lavorativa e sociale per le persone con disabilità: “Vogliamo far cambiare mentalità, la gente deve capire che sono persone come tutte le altre, che vogliono vivere ed essere mescolate nella comunità, perché ne fanno parte, noi vogliamo scardinare le vecchie pratiche e far capire che la disabilità arriva dopo”, ha precisato la presidente Vassallo. “Siamo un’associazione di volontari che ha deciso di sporcarsi le mani – ha detto ancora – io sono un genitore, ho un figlio autistico e ha fatto l’Alberghiero. Adora la cucina. Ma non parla, per la sua disabilità. Quando ci siamo accorti che sorrideva quando cucinava abbiamo capito che mio figlio aveva una passione. Ma non era spendibile a livello locale. Allora ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo creato Dream Aps”. In pratica, un laboratorio (ancora da inaugurare, in via Caduti di Cefalonia) dove la passione per la cucina e l’ambiente lavorativo permettono a questi ragazzi di esprimere tutto il proprio talento e la propria passione. Ma il lavoro della presidente Vassallo e degli altri genitori non si è fermato lì. Dream ha iniziato a creare una rete di collaborazione con vari enti, pubblici e privati, associazioni di categoria, cominciando a costruire progetti. Una grossa mano è arrivata dalla collaborazione con Confcommercio e con Paolo Turrini, presidente dell’associazione ristoratori del Trentino, che ha seguito da vicino il progetto, “che ci ha dedicato tantissimo tempo ai nostri progetti e ci ha dato parecchi spunti”.
“Dobbiamo rivolgere un grazie alla Ministra, l’unica che ha cominciato a parlare di inclusione e ha preso a cuore la tematica – ha sottolineato Ivo Tamburini – molto importate questo G7, nel quale sarà scritta anche la Carta di Solfagnano, ma speriamo che non si fermi al solo G7, ma la Ministra vada avanti con altre manifestazioni. Probabilmente sarà anche ospite per l’inaugurazione della nostra nuova sede”.
“Dobbiamo ringraziare il Comune di Arco – ha precisato la presidente Vassallo – che ci ha dato in comodato d’uso, per cinque anni, i locali in via Caduti di Cefalonia. Una sede fondamentale dove possiamo aiutare veramente i nostri ragazzi a diventare sempre più bravi”. L’assessore Gabriele Andreasi ha voluto complimentarsi: “Per l’amministrazione comunale è un onore avere un’associazione che ottiene questi riconoscimenti, a livello nazionale e internazionale, dimostrano il grande valore che hanno le numerosi associazioni, soprattutto creando rete con il territorio e le categorie”.
Infine, Vassallo e Tamburini, prima di salutare, si sono voluti rivolgere agli sponsor: “Noi abbiamo bisogno che le grandi attività del territorio, della Busa si sentissero chiamate a supportare l’attività della nostra associazione, perché sono azioni che hanno un alto valore sociale e etico e che finiscono per fare del bene a tutta comunità”.

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