GRAZIE ALLA “Legge 104” VA ALLE GARE DI AGILITY DOG CON IL PROPRIO CANE: condannata

Usufruendo della Legge 104, norma che prevede di potersi assentare dal lavoro per assistere un congiunto che ne abbia bisogno, un’ex insegnante ora in pensione si è vista condannare in primo grado alla pena di mesi tre di reclusione perché, invece di assistere il congiunto, portava il cane a gare internazionali. Le cronache ne hanno dato notizia a inizio marzo, ora arriva la sentenza che con l’udienza davanti al Giudice per le udienze preliminari (GUP) con rito abbreviato ha sentenziato la condanna. Condanna che, visto che l’imputata era incensurata ovviamente non le sarà “materialmente” comminata. I tre mesi sono la pena minima prevista dal Codice Penale per reati di questo tipo, visto anche che l’imputata ha potuto dimostrare che su venti “accuse” solamente in cinque casi era avvenuto il “reato” contestato. Il tutto accadde nel biennio 2013-2014, quando l’ex insegnante svolgeva ancora la sua professione d’insegnate in un Istituto dell’Alto Garda, e l’indagine avviata dalla Guardia di Finanza partì da una segnalazione che ha dato il via agli accertamenti. La Guardia di Finanzia ha controllati i dati dei passaggi ai caselli autostradali (passaggi pagati con il Telepass), e incrociando i dati ha scoperto l’arcano. Postare infine le foto delle gare a cui faceva partecipare il cane sulla sua pagina Facebook è stato il colpo di accusa finale.