GLI AMBIENTALISTI BOCCIANO VILLA SAN PIETRO AD ARCO
Il recupero di Villa San Pietro, così come presentato sul progetto approvato da Comune e Comunità non va bene agli ambientalisti. Un Ricorso è stato presentato alla giunta provinciale con l’idea di riuscire a fermare tutto, ossia annullare il progetto di costruzione in possesso della proprietà. Almeno fino alla stesura di un secondo progetto più “compatibile” con quanto affermano gli ambientalisti. “Compatibile – dicono- con gli stili architettonici di Arco e, soprattutto, con le normative che tutelano i centri storici. Questi due, infatti sono i passaggi contestati, oltre al fatto che il 30 giugno scorso è scaduto anche il Piano attuativo senza che siano stati fatti i lavori di urbanizzazione prescritti prima della scadenza. Per cui abbattere in toto l’ex compendio Villa San Pietro e tirarne su uno nuovo – secondo le Associazioni ricorrenti – non va bene affatto. Almeno per quanto vanno asserendo Italia Nostra e WWF che contestano il progetto in quanto sia i caratteri architettonici e i materiali che sarebbero utilizzati sono in deciso contrasto con la normativa che il Prg disciplina per i centri storici.
“Non vanno bene le altezze, i tetti piani invece che “a falda”, i loggiati chiusi che non sono previsti dalla Normativa dei centri storici. Per non parlare – proseguono – delle “veneziane” previste dal nuovo progetto al posto degli oscuranti esterni”. Insomma, tutto questo e molto altro fa storcere il naso alle Associazioni ambientaliste citate le quali dicono di essere rimaste stupite di come si sia potuto approvare tale progetto prima la Commissione edilizia e poi quella tutela paesaggio della Comunità. Da qui la decisione di ricorrere alla Giunta provinciale nonostante l’assessore Stefano Miori, competente in materia urbanistica per Arco, non si dice preoccupato del lavoro svolto.