Giovani protagonisti: una mano di fresco alla Stazione di Arco, esempio di cittadinanza attiva

La stazione delle corriere di Arco, in condizione di degrado e “dimenticata”, spesso attraversata frettolosamente da pendolari e turisti, da oggi si presenta con un volto nuovo: più curato, più accogliente, più colorato. Un intervento di riqualificazione urbana realizzato non da una ditta appaltatrice, ma da un gruppo di giovani del progetto “Ci sto? Affare fatica!”, che in questi giorni hanno lavorato con entusiasmo per restituire dignità a uno spazio pubblico spesso trascurato.
L’iniziativa, nata da un’idea di Alessandro Manara – delegato dalla sindaca Fiorio alle attività di promozione della partecipazione attiva dei giovani – è diventata rapidamente un piccolo laboratorio di collaborazione civica. «Mi sono permesso di suggerire questo luogo, e da lì è nato un lavoro entusiasmante tra tanti attori del territorio», racconta Manara in un post pubblicato oggi sui social.
Un cantiere di idee e di comunità
Il progetto ha coinvolto diverse realtà: il Comune di Arco, con il cantiere comunale e il supporto operativo degli assessori Mattia Mascher e Max Floriani; AMSA, che ha messo a disposizione i materiali per la riverniciatura; l’associazione Arco Giovani, che ha coordinato le squadre sul campo. Al centro, i ragazzi e le ragazze del progetto “Ci sto? Affare fatica!”, un’iniziativa nazionale che promuove l’impegno civico estivo dei giovani attraverso attività concrete di cura dei beni comuni.
«Un intervento riuscitissimo», sottolinea Manara, «che dimostra quanto sia potente la collaborazione tra istituzioni, enti e cittadini attivi». E infatti il risultato non è solo un miglioramento estetico di uno spazio urbano, ma un vero e proprio esercizio di cittadinanza responsabile, dove i giovani non sono semplici destinatari di politiche, ma protagonisti di un cambiamento tangibile.
Un messaggio che va oltre il colore
Il gesto di tinteggiare una parete o sistemare un’aiuola diventa così un segnale più ampio: di attenzione verso il territorio, di fiducia nelle nuove generazioni, di alleanza tra pubblico e società civile. Non si tratta solo di “decoro urbano”, ma di costruire un senso condiviso di appartenenza.
Il progetto si inserisce in una visione più ampia della città di Arco, che attraverso il Centro Giovani Cantiere 26 e iniziative mirate, sta cercando di offrire ai giovani spazi reali di espressione e di partecipazione. Perché la bellezza, come spesso accade, comincia dal prendersi cura: dei luoghi e delle persone.
E oggi, grazie al lavoro di questi ragazzi, la stazione delle corriere di Arco non è solo più bella. È anche più “viva”. Con la speranza che un domani, speriamo non troppo lontano, possa tornare anche ad essere vissuta dalla collettività arcense.
(n.f.)