Giovani e disagio al Rione 2 Giugno di Riva, si cercano soluzioni
Quanto accaduto a Riva del Garda in Galleria Mimosa, al Rione 2 Giugno, ossia l’aggressione ad un edicolante, Thomas Piccini, e il danneggiamento di un distributore di sigarette, ha prodotto l’immediata reazione di sindaco e Forze dell’Ordine. L’ennesimo episodio che rappresenta la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché la zona, da tempo, è tenuta sotto controllo ma ora è necessario un presidio più “forte” di quanto attuato fino ad oggi. Lo ha detto il vicequestore Salvatore Ascione a Cristina Santi, il numero uno di Palazzo Pretorio, nel corso di un incontro dal quale è scaturita la necessità di procedere con un monitoraggio costante dell’intera zona. Ma se da una parte il Comune non ha “potere” di far ciò che è demandato a Carabinieri o Polizia di Stato, da parte sua può finanziare iniziative volte allo scopo concedendole alle associazioni del territorio, Il sindaco ha detto, inoltre, che le stesse dovrebbero cercare una sorta di coordinamento tra di loro per trovare soluzioni adatte al recupero dei giovani sbandati ed evitare quindi episodi di degrado sociale. I residenti si sentono abbandonati, gli esercizi commerciali sono presi di mira come si è visto nelle riprese delle telecamere di sorveglianza, allora che fare? Sono, forse, questi i risultati di due anni di pandemia durante i quali i giovani sono stati costretti a stare in casa, senza possibilità di ritrovarsi, giocare assieme, divertirsi, sfogare la loro “normale” esuberanza adolescenziale? Criticità difficili da definire, spesso anche psicologi e psicoterapeuti sono in contrasto sui casi che innescano questi disagi, certo è che oggi come oggi, dopo che diverse iniziative introdotte come il videogiornale social o la colazione di quartiere, ben poco hanno risolto. Ora, ha detto Cristina Santi, è il momento di fare di più, in coordinamento anche con la Comunità di Valle.