Giorno del Ricordo: il presidente e i ragazzi del “Marconi” a Basovizza

Redazione11/02/20202min
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Il dovere di ricordare, di rifiutare il negazionismo, di trasmettere alle giovani generazioni la testimonianza delle atrocità di cui l’uomo è capace, perché queste atrocità non si ripetano.
Ed è stato così che lunedì 10 febbraio tre classi dell’ITT “Guglielmo Marconi” di Rovereto, insieme al presidente della Provincia autonoma di Trento, hanno partecipato – per la prima volta in veste istituzionale – alla cerimonia organizzata dal Comune di Trieste nel Giorno del Ricordo alla foiba di Basovizza.
Poco prima, la partecipazione silenziosa ad un altro momento solenne, la deposizione delle corone d’alloro davanti alla Foiba di Monrupino, alla presenza di rappresentanti dello Stato e delle amministrazioni locali.
Riferendosi alle parole del Presidente della Repubblica Mattarella, che nell’aprire le cerimonie del Giorno del Ricordo ha definito il dramma delle foibe una “sciagura nazionale”, il governatore trentino ha posto l’accento sulla necessità di coinvolgere il mondo scolastico. “Per questo – ha aggiunto – dopo l’esperienza dello scorso anno con i ragazzi che hanno visitato Auschwitz, quest’anno ho voluto accompagnare al Sacrario della Foiba di Basovizza gli studenti del Marconi di Rovereto impegnati in un percorso formativo sulla storia del confine Nord Orientale”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha poi sottolineato anche la necessità di evitare strumentalizzazioni e soprattutto negazionismo, perché “confrontarsi con la storia delle foibe vuol dire andare alla radici delle grandi tragedie prodotte nel secolo scorso dai nazionalismi, in questo caso dal totalitarismo comunista, dalle dittature, dall’intolleranza e dal pregiudizio razziale”.
La visita delle istituzioni trentine e dei ragazzi del Marconi si è conclusa alla Risiera di San Sabba di Trieste, famigerato campo di concentramento nazi-fascista. Il percorso con gli studenti era inserito in un progetto promosso congiuntamente dall’Istituto scolastico e dalla Fondazione Museo storico del Trentino, una partecipazione che è stata preparata da un percorso formativo che ha coinvolto le classi stesse.

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