Funivia Trento-Bondone: opera sostenibile, al via la richiesta di finanziamento al Ministero
Il nuovo collegamento funiviario previsto fra Trento e il monte Bondone risulta sostenibile dal punto di vista tecnico, economico e delle prospettive future di gestione. È il requisito fondamentale, emerso dall’analisi trasportistica condotta in una ventina di giorni su una grande quantità di dati, che ha consentito di dare l’ok alla richiesta di finanziamento al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Domanda di finanziamento che riguarda il primo lotto dell’opera, dal costo di 37 milioni di euro circa (su quasi 75 milioni complessivi), per il tragitto dalla città al sobborgo di Sardagna. Punto importante, nel caso di un via libera dal Mims, le risorse saranno la base di partenza per realizzare non solo una parte, ma tutta l’infrastruttura, quindi dal fondovalle a Vaneze e Vason, attraverso il partenariato pubblico privato. Questo il valore aggiunto della delibera approvata dalla Giunta provinciale, con la quale è stato dato il via libera alla domanda di finanziamento per la parte pubblica del collegamento funiviario Trento-monte Bondone.
Con il provvedimento, l’esecutivo ha approvato gli esiti dello studio di fattibilità e il progetto preliminare, frutto del lavoro del gruppo congiunto Trentino Sviluppo, Provincia e Comune. Passo necessario per l’invio della documentazione al ministero entro la scadenza prevista.
Gli aspetti economici e di sostenibilità sono quindi determinanti. Nel caso di un ok del ministero in base alla documentazione allegata alla richiesta, il finanziamento potrà rappresentare la base di partenza per il project financing. Costituirà infatti il contributo del partner pubblico al privato che verrà individuato attraverso una manifestazione di interesse e che dovrà realizzare l’intero tracciato.
Il presupposto per avere il contributo del Ministero è che almeno il 35% del costo sia pagato dalle tariffe all’utente. In base allo studio trasportistico si evidenzia in modo prudenziale che i flussi di traffico prospettici consentono una copertura del 40% dei costi, quindi in linea con le percentuali fissate dal ministero. Il lavoro di analisi ha consentito dunque di passare dall’intuizione della bontà dell’investimento a numeri che supportano la sostenibilità dell’opera stessa, come richiesto dal Mims per tutte le opere di trasporto pubblico locale.
Dagli stessi numeri emerge che il primo tratto (Trento-Sardagna) potrà intercettare 600mila passeggeri annui e il secondo (fino a Vaneze e Vason) 900mila, che si traducono rispettivamente in 900mila Euro e 1 milione 300mila Euro di incassi, dunque garantendo le soglie di sostenibilità gestionale.
Ritenuto decisivo il criterio adottato di realizzare un impianto che non sia esclusivamente a specifico uso turistico ma che si configuri anche come “trasporto pubblico locale”. Assorbendo quindi la funzione ad oggi svolta dalla Funivia Trento-Sardagna, migliorandone funzionalità e localizzazione anche attraverso un collegamento urbano tra sinistra e destra Adige presso il polo intermodale ex SIT. Andando poi a prolungare il percorso a fune fino alle località di Vaneze e Vason, portando così un servizio anche ai residenti e ai fruitori turistici della montagna.