Frana alle placche zebrate a Vigne di Arco: “Evento non prevedibile”

Claudio Chiarani28/06/20213min
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Come si ricorderà il 15 marzo scorso una massa di roccia pari a circa 80 metri cubi si staccò dalle pareti di roccia note come “placche zebrate”, un evento che il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha classificato come “imprevedibile” nella risposta scritta fornita al consigliere provinciale Alex Marini. Risposta che non è piaciuta al consigliere il quale sostiene invece che la segnalazione della pericolosità di quelle pareti era nota da tempo, addirittura da oltre un decennio. Nel 2010, infatti, un residente aveva segnalato all’amministrazione comunale il fatto, sollecitando la stessa ad intervenire per porvi rimedio. Il Comune di Arco, dunque, sapeva da tempo che lì la roccia non era stabile e che in ragione di ciò si evince come l’evento che Fugatti ha catalogato come “imprevedibile”, imprevedibile non lo sia affatto. Per fortuna nell’occasione dell’evento di marzo nessuno è rimasto ferito, ma ciò non significa che non si debba prestare attenzione perché potrebbero accadere altri distacchi. E, afferma il consigliere Marini, visto che la zona è molto frequentata contare solamente sulla sola fortuna non è il caso. Dunque, vanno presi provvedimenti in merito alla sicurezza di chi transita in quel luogo, a piedi per semplice escursionismo o chi va per arrampicare. Il Servizio geologico della Provincia in una lettera datata 22 marzo scorso scriveva che, data la modesta entità dei materiali interessati dal dissesto, l’intervento a cura delle Guide Alpine che si occupano anche della manutenzione delle vie di arrampicata in loco fosse sufficiente. Ora, con lettera datata 24 giugno il governatore Fugatti ribadisce che gli interventi fatti a seguito dell’evento, la pulizia del fronte frana con disgaggi mirati e di competenza del Comune come previsto dalla normativa in materia di protezione civile, ma che l’evento è da considerarsi “un fatto eccezionale e di difficile previsione in quanto l’area presenta una conformazione geologica e morfologica con pericolosità generalmente da bassa a media (classificazione da H2 a H3), con alcuni tratti in pericolosità elevata (classificazione H4). Per un’ulteriore perizia, conclude la risposta del presidente Fugatti, la stessa deve essere eseguita a cura del Comune di Arco competente per territorio.

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