Foto ricordo della piazza di Arco con camini, Castello e… cartoni
Deficere, in latino, vuol dire mancare. Ma, quando il verbo viene usato al participio presente, il significato può essere esteso ad uno degli insulti più classici.
Ecco, tutto questo ci è venuto in mente domenica 18 agosto, nel pomeriggio, all’angolo tra la piazzetta di Sant’Anna e via Galas ad Arco. Ammonticchiati con cura in bella vista c’erano una serie di cartoni da imballaggio che costituivano un notevole insulto per il paesaggio. Quel tratto di viale, infatti, è spesso scelto dai numerosi turisti per scattare delle foto ricordo: in primo piano palazzo Marchetti, con i suoi suggestivi comignoli, e, sullo sfondo, l’imponente rupe del Castello.
Però domenica, con il viale affollato dalla gente accorsa per “Arco in Vintage”, la variante del primo piano era costituita da questo poco elegante cumulo di scatoloni.
Ai privati che abitano nei condomini, per smaltire questo genere di materiali, è d’obbligo utilizzare gli appositi cassonetti, mentre i commercianti del centro devono esporre il bidoncino ed eventuali altri imballaggi il lunedì sera per la raccolta il martedì mattina. Sta di fatto che qualcuno li ha accatastati impropriamente in quel luogo la domenica, nella speranza che fossero raccolti dagli addetti allo smaltimento alcuni giorni dopo. Senza che nessuno, tra l’altro, abbia da obiettare nulla, nemmeno chi sarebbe autorizzato (e obbligato) a farlo.
Ed è chiaro che a tutti questi attori (dagli autori del “deposito”, a chi avrebbe dovuto impedirlo) va applicato, al plurale, il participio presente del verbo deficere.
Nello Morandi