Fiere e Congressi nel Garda trentino, l’orizzonte è molto oscuro
Roberto Pellegrini, presidente di Riva del Garda Fierecongressi non lo nasconde di certo: “L’emergenza sanitaria in atto a livello mondiale per la nostra azienda è una vera e propria legnata, per la quale Stato e Provincia dovranno necessariamente intervenire a supporto”. E quando dice a supporto, ovviamente, s’intende con dei bei soldoni, anche a fondo perduto per mitigare l’effetto disastroso che il virus ha innescato sull’attività dell’azienda e sull’indotto che la stessa genera per il territorio dell’Alto Garda e di buona parte della Provincia. Tutto il comparto fieristico congressuale italiano è in sofferenza, ma per il nostro territorio eventi come la Fiera delle scarpe che si tiene due volte l’anno e tutti gli eventi congressuali cancellati ad oggi significano denaro che manca e indotto praticamente ridotto a zero. Un indotto, come si sa, considerevole e che si riversa sull’ambito trentino che produce il più alto Pil della nostra provincia. “Siamo costantemente in contatto con i nostri clienti – afferma Pellegrini – per cercare una pianificazione futura degli eventi, anche se pensare a ciò che facevamo prima è da cancellare. Il nuovo mondo sarà molto diverso da quello che abbiamo visto fino a soli due mesi fa: Expo Schuh ma anche Hospitality, ad esempio dove il contatto tra le aziende presenti e i loro clienti sono ravvicinati. Tutto da dimenticare”. Un comparto, insomma, che dovrà ripensare e programmare gli eventi alla luce delle disposizioni atte ad evitare futuri, possibili contagi. “Tra due settimane faremo un altro punto della situazione rispetto all’ipotesi di tenere la seconda edizione di Expo Schuh a dicembre – conclude il presidente Pellegrini – ma è certo che se le misure resteranno restrittive andrà ripensato tutto, ipotesi che i nostri eventi ci siano “scippati” da altri. Il nostro piano non è cambiato e a settembre, se la situazione sarà più chiara di oggi, lo definiremo.” La nuova direttrice Alessandra Albarelli è impegnata in qualità di presidentessa di Federcongressi in prima linea. “Siamo tutti concentrati sulle riaperture – dichiara – cercando di capire come e quando si potrà fare. In ambito nazionale stiamo predisponendo un protocollo con precise linee guida, avvalendoci di medici ed esperti scientifici che sarà sottoposto al commissario straordinario Colao. Poi, certo, c’è l’aspetto economico e finanziario da valutare visto che, se l’onda epidemica continuerà, si vedrà ridotto di un buon 30% dei nostri ricavi.”
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