Ferrovia Rovereto-Garda, il Comitato Mobilità Sostenibile: “Promesse politiche e immobilismo”

Redazione08/08/20254min
FERROVIA TRENTO MALè (3)

 

Cento milioni di euro annunciati a gran voce, ma nessun passo concreto verso la realizzazione. È questo, in sintesi, il giudizio severo espresso dal Comitato Mobilità Sostenibile Trentino (CMST) dopo che la Giunta Provinciale ha comunicato l’inserimento di una nuova tratta ferroviaria Rovereto – Lago di Garda nell’assestamento di bilancio della Provincia autonoma di Trento. Una dichiarazione di intenti che però, secondo il comitato, non si traduce in un reale avanzamento del progetto.

Tra parole e fatti: il nodo del Contratto di Programma

Il presidente della Provincia ha parlato pubblicamente di un protocollo in via di definizione con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per il cofinanziamento dell’opera. Tuttavia, proprio in sede di bilancio, è stato respinto un ordine del giorno dell’opposizione che proponeva di inserire la ferrovia Rovereto-Garda nella prima sezione del Contratto di Programma Investimenti tra Ministero delle Infrastrutture e RFI. Si tratta della parte più significativa del documento, quella che identifica le opere da finanziare immediatamente per progettazione e realizzazione. La mancata approvazione, agli occhi del CMST, equivale a una presa in giro: “Solo annunci: tanto rumore per nulla”, si legge nel comunicato diffuso oggi.

 

 

Il fantasma della Metroland e gli studi mai aggiornati

Il Comitato punta il dito contro la linea politica della Giunta, accusandola di voler proseguire su una strada già dimostratasi fallimentare: quella dello studio di fattibilità del 2022, presentato dallo stesso presidente della Provincia insieme all’ex sindaca di Riva del Garda e a un dirigente del Dipartimento Enti locali. Studio che riprendeva un concorso di idee del 2014 sulla cosiddetta “Linea Azzurra” di Metroland: un progetto ambizioso, interamente in galleria, dai costi esorbitanti e mai concretamente avviato. Oggi, evidenzia il Comitato, quell’opera non figura nemmeno nel Contratto di Programma con RFI: in termini amministrativi, è come se non esistesse.

Proposte ignorate e richiesta di un cambio di rotta

Eppure, affermano dal CMST, le alternative ci sarebbero. Tre ipotesi progettuali sono già state elaborate dal comitato e presentate pubblicamente in eventi tra Alto Garda e Vallagarina, e in incontri diretti con sindaci e assessori. Nessuna di queste ha ricevuto riscontri dalla Giunta. Da qui, la richiesta pressante: avviare la redazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP) e, attraverso un dibattito pubblico, arrivare alla definizione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (PFTE), come previsto dal nuovo Codice degli Appalti. Un iter trasparente, partecipato, e soprattutto aderente alle normative in vigore.

Un’opera necessaria, tra turismo e mobilità quotidiana

La tratta ferroviaria Rovereto-Garda è da anni considerata strategica per migliorare la mobilità sostenibile tra la Vallagarina e l’Alto Garda. Non solo per agevolare i flussi turistici – particolarmente intensi nei mesi estivi – ma anche per offrire un’alternativa reale al traffico automobilistico, che congestiona regolarmente le arterie della zona. Secondo il Comitato, l’opera rappresenta un’infrastruttura essenziale per il futuro del Trentino, ma solo se affrontata con serietà progettuale e impegni vincolanti.

L’appello alla Giunta Provinciale

“Chiediamo che la Giunta Provinciale mantenga gli impegni annunciati”, scrive il CMST, “formalizzando il cofinanziamento promesso e siglando un protocollo d’intesa con i ministeri competenti e con RFI, affinché si giunga finalmente alla progettazione e alla realizzazione di un’opera attesa da anni”.

Una richiesta che va oltre la polemica politica, e che sollecita risposte concrete. Perché in Trentino, di treni se ne parla da decenni. Ma è arrivato il momento, secondo il Comitato, di mettere davvero in moto i binari del cambiamento.