Ex Villa San Pietro, presidio permanente degli ambientalisti

Gianluca Ricci13/02/20212min
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Nonostante il gelo polare, gli attivisti del Coordinamento Ambiente Alto Garda si sono schierati davanti all’ex Villa San Pietro di Arco con gli striscioni per proseguire la loro azione di protesta contro l’abbattimento del compendio e la realizzazione di tre palazzine in stile moderno a due passi dal centro storico di Arco. L’idea è quella di realizzare un presidio permanente tutti i sabati per evitare che l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema si affievolisca in attesa della demolizione: gli ambientalisti hanno deciso di battezzarlo “Saturdays for S. Pietro” e all’insegna di questo slogan si ritroveranno tutti i sabati mattina dalle 10 alle 12 davanti all’edificio per esprimere la loro contrarietà al progetto. Nessuno di essi nasconde la difficoltà dell’operazione, visto che la proprietà ha ormai raccolto tutte le carte necessarie a farsi rilasciare il permesso di costruire.

Restano però ancora due opzioni che gli attivisti chiedono al Comune di perseguire: da una parte l’attivazione concreta dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale precedente a quello attuale con cui si impegnava la Giunta a concordare con la proprietà un nuovo disegno delle facciate; dall’altra il ricorso al Comitato Provinciale per la Cultura Architettonica e il Paesaggio, istituito dalla legge 15 del 2015 e composto da tre figure di indiscutibile competenza come il professore di Composizione architettonica e urbana dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Carlo Magnani, la progettista milanese Elena Galvagnini e l’architetto di Merano Marcus Scherer. Si tratterebbe di un parere consultivo, assolutamente non vincolante, ma di grande peso sul prosieguo della pratica: nell’alto Garda si è già fatto ricorso al comitato nel momento in cui è stato presentato il progetto per la ciclovia del Garda, sul quale sono stati fatti rilievi poi recepiti dai progettisti. Visto che si tratta di un intervento assai contestato per la dubbia qualità architettonica delle forme che prenderebbero il posto di quelle vecchie, gli ambientalisti insistono perché si pratichino tutte le strade possibili prima che le ruspe accendano i motori.

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