Esperia Varone, calciatori e amici si ritrovano dopo 40 anni
Gli appassionati di calcio locale, magari quelli un po’ avanti con l’età, ricorderanno la squadra Esperia Varone, nata nel 1975 grazie ad un gruppo di giovani che avevano voglia di stare assieme e fare l’attività sportiva. In quegli anni il calcio amatoriale era vissuto per lo più come momento di incontro e amicizia, ma non mancava un sano agonismo spesso trasformato in motivo per fare festa.
Gli ex giocatori, dirigenti, allenatori e sponsor del gruppo anni ’80 si sono ritrovati per la prima volta dopo 40 anni per rivivere emozioni, trasferte, gol, feste e momenti vissuti assieme quando indossavano la gloriosa maglia nero-verde: Fabrizio Baroni, Claudio Tosi, Fabrizio Marchetti, Marco Armoni, Florio Appoloni, Aldo Mancabelli, Claudio Dassati, Bruno Appoloni, Elio Stefani, Fabiano Menotti, Paolo Santorum, Marco Rigatti, Giorgio Pellegrini, Gianni Santoni, Gianni (Deri) Miori, Roberto Pasini, Claudio Montagni, Cornelio Perini, Luca Grottolo, Alessandro Amistadi, Claudio Dassati, Sandro Santoni, Ezio Vivaldelli, Fiorenzo Cimato, i presidenti Mauro Stefani, Fabio Pederzolli, il vice Lionello Vivaldelli e i mister Mario Matteotti, Pierino Perini e Claudio Cominelli. Per diversi motivi erano assenti Renzo Rosà, Andrea Tonelli, Mauro Malossini, Giovanni Bianchi, Ezio Baldessari e Fausto Meneghelli, ma la loro promessa è stata quella di non mancare ai prossimi incontri. Per alcuni di loro fu anche una valida palestra agonistica e passare a squadre più blasonate.
Ma la rimpatriata è stata anche l’occasione per ricordare con rammarico quei giocatori che non ci sono più come Sandro Scarso, Lorenzo Ghirotti, Sergio Possenti, Fabrizio “Bicio” Stefani e Raffaele Tobaldi.
Tutto parte nel 1975 quando viene rifondata a Varone di Riva una vecchia società calcistica, dando il nuovo nome di “Esperia”. Il Campionato di partenza sarà la Terza Categoria, al quale la società rimarrà sempre inchiodata non avendo particolari velleità di promozione anche se, per diverse volte, si è piazzata al secondo posto e nel 1984 aver perso sul filo di lana il passaggio alla categoria superiore. I giocatori ce la mettevano tutta e la squadra era ritenuta spesso temibile dalle squadre avversarie come Limonese, Cavedine, Lasino, Varonese e Baone.
Il primo presidente è stato Fabio Pederzolli che ricorda con nostalgia i bei momenti passati assieme a quei ragazzi, non solo nelle partite di calcio: il gruppo era affiatatissimo e spesso l’allenamento si concludeva con una spaghettata nella taverna di Roberto Pasini.
Una squadra a costo zero, dove non esistevano neanche i rimborsi per la benzina durante le trasferte, effettuate a turno con le auto dei giocatori stessi. Men che meno i compensi per gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina dell’esperia: Pierino Perini, Claudio Cominelli e Mario Matteotti.
Per raccogliere qualche contributo, almeno per acquistare le magliette, si organizzavano gli stand nelle feste di paese come quella “De l’Ùa” di San Tomaso, oppure serate danzanti.
Nel corso della conviviale tutti avevano ancora impressa nella memoria la finale spareggio nel campionato 1983-84 per la promozione contro il “Giovanni XXIII esimo” di Rovereto. La partita fini in parità e si andò ai rigori: fu proprio quello sbagliato da Bruno Appoloni, che ancora si rode per quel fatale errore, a decretare la sconfitta, .
Tanti gli aneddoti riemersi dalla affiatata compagnia, come quello raccontato dal vulcanico Mario Matteotti: “Avevo allenato per alcuni anni l’Arco, con ottimi risultati e vincendo anche un Campionato. Nel momento in cui lasciavo la Società, venni contattato per allenare l’Esperia. Mi accorsi subito dello spirito più amichevole che competitivo che regnava nella squadra, ma accettai l’incarico soprattutto perché molti componenti erano stati miei compagni di classe alle Commerciali di Riva”.
Ma le avventure non erano finite. Nel campionato 1984-85 l’Esperia era in testa alla classifica. La squadra si porta nel primo pomeriggio a Lasino per un incontro che avrebbe determinato l’accelerata finale, ma sul campo non trovarono nessuno. Cosa era successo? Un dirigente non aveva comunicato che la partita era stata spostata alla mattina e, quindi, venne persa a tavolino con un punto di penalizzazione. La prima posizione non venne più ripresa.
La squadra poi salì agli onori della cronaca sportiva per un caso eclatante: nel Campionato 1980-81 il derby contro la Varonese era più infuocato che mai e l’allenatore Matteotti venne espulso, ma l’arbitro segnò nel referto un altro nome. L’Esperia vinse l’incontro, ma la società avversaria fece ricorso, ottenendo la vittoria. L’Esperia non accettò questa decisione e fece un contro-ricorso per il quale vennero chiamati tutti i partecipanti alla partita con un confronto tipo “all’americana” dove tutti dissero che effettivamente l’espulso era stato Matteotti. Risultato ribaltato con vittoria all’Esperia. A questo punto la Varonese, per non perdere la faccia, si appellò al Giudice Sportivo Sordillo a Roma il quale ribaltò nuovamente il risultato dando la partita vinta alla Varonese, con la motivazione che “si trattava di un caso mai successo prima e non si voleva creare un precedente”. Anche in questo caso la vittoria del Campionato sfumò amaramente.
Insomma un incontro ricco di amarcord e amicizia, realizzato grazie alle ricerche di Gianni Santoni (validissimo portiere), Roberto Pasini e Giorgio Pellegrini, che sono riusciti a risalire ai contatti di tutti e riportarli attorno a un tavolo per una cena in compagnia. Un appuntamento che ora, ne siamo sicuri, si ripeterà tutti gli anni.