Epidemia di bostrico nelle foreste dell’Euregio, il rapporto sullo stato attuale
Da diversi anni il bostrico tipografo sta causando danni ingenti nelle foreste di conifere, sia alpine che centroeuropee. Sull’arco alpino orientale, dove la tempesta Vaia nel 2018 ha causato ingenti danni da schianti, il rischio elevato di infestazioni da bostrico ha indotto le singole amministrazioni regionali ad allestire o incrementare sistemi di monitoraggio delle popolazioni, basati sull’uso di trappole di cattura degli insetti in volo. L’esecuzione dei monitoraggi presenta differenze su scala regionale, in relazione ai diversi contesti ammnistrativi e operativi, e ciò rende difficile un confronto significativo dei risultati.
In occasione dell’incontro del 6 e 7 maggio a Obertilliach (Tirolo Orientale), sulle strategie transfrontaliere per la sicurezza delle foreste, che vede la partecipazione di rappresentanti di Tirolo, Alto Adige e Trentino, i dati di monitoraggio raccolti negli ultimi anni nelle tre regioni sono stati riuniti, omogeneizzati ed elaborati secondo criteri comuni. I risultati del lavoro mostrano come, su 390 trappole totali, nel 2023 l’84% aveva ancora catture tali da indicare una situazione fortemente epidemica. anche se i valori di cattura permangono elevati e ben lontani da quelli che caratterizzano le fasi di latenza. Per quanto riguarda il decorso delle infestazioni negli anni, solo in Trentino si è rilevata una flessione dei livelli di popolazione (nel 2023 circa il 20% in meno del 2022), In Alto Adige e Tirolo orientale, invece, le popolazioni mostrano ancora un trend in aumento.
L’evoluzione delle infestazioni, divergente nelle tre aree dell’Euregio, è stata fortemente influenzata da diversi fattori: inizialmente dalla maggiore o minore disponibilità di massa legnosa schiantata da Vaia, in seguito dal verificarsi di ulteriori eventi dannosi per le foreste (schianti da neve, siccità), più in generale dall’andamento meteorologico, che a scala locale può avere impatti diversi.
Gli sviluppi futuri dell’infestazione di bostrico attualmente in atto sono, pertanto, di difficile previsione e non è ancora ipotizzabile la fine della sua proliferazione massiva e l’esaurimento dell’epidemia. Anche nei prossimi anni il bostrico tipografo resterà comunque il principale agente di danno per i boschi di abete rosso: monitorare attentamente l’ulteriore decorso dell’infestazione sarà condizione necessaria per registrare eventuali nuovi aumenti delle popolazioni e poter intervenire di conseguenza.