Dopo un incidente muore a Brescia l’ingegner Paolo Ferrari di Riva

Claudio Chiarani08/08/20212min
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È deceduto all’Ospedale Civile di Brescia l’ingegnere di Riva del Garda Paolo Ferrari, classe 1940. Si trovava ricoverato in seguito ad un incidente stradale occorsogli col fratello Mariano che era alla guida della macchina con la quale stavano scendendo dalla Baita degli Alpini a Tremosine, in territorio bresciano. La morte è sopraggiunta a seguito di complicazioni, anche se le ferite riportate nel sinistro non sembravano di grave entità, nella notte tra sabato e domenica.
Paolo Ferrari era un ingegnere civile con Studio associato al collega Fabiano Betta, specializzato in calcoli statici. Tra i suoi incarichi professionali lo studio di fattibilità di un progetto per il tunnel Loppio-Busa, si era occupato del restauro della Chiesa Arcipretale di Riva dopo il terremoto del 1976, ma aveva lavorato anche al restauro della Collegiata di Arco, alla realizzazione dei primi depuratori dell’Alto Garda e all’acquedotto rivano.
Amante della montagna (aveva scritto numerosi articoli sugli Annuari della SAT cittadina), dell’arte e della musica. Sposato con Mariannina Campetti avevano avuto due figli, Elisa e Mattia, e spendeva molto del suo tempo come volontario dell’Auser, l’Associazione che si mette a a disposizione di chi ha bisogno di essere accompagnato o necessita di altri servizi sociali.
Da tempo in pensione, lascia quale suo ultimo lavoro il progetto dell’installazione sul lungolago rivano di una scritta tratta dalla Divina Commedia di Dante che recita: “Suso in Italia bella giace un laco, a piè dell’Alpe che serra Lamagna sovra Tiralli, c’ha nome Benaco”. Una sua idea presentata nell’ambito del Concorso per il “Bilancio Partecipato” del Comune a Riva e che verrà presto realizzata, come ha confermato la vicesindaco Silvia Betta, scossa dalla notizia per la scomparsa dell’ingegner Ferrari e molto vicina alla famiglia.