Dialetto: grazie a Nadia Martinelli riaffiorano i ricordi
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I luoghi, i giochi di una volta, i riti religiosi praticamente scomparsi, il lavoro contadino di media e alta montagna: questi i temi affrontati da Nadia Martinelli presso la libreria Cazzaniga, per il tradizionale incontro mensile di “En dialèt al més”, organizzato dall’associazione “Giacomo Floriani”. La scrittrice di Centa San Nicolò, località Frisanchi, sull’ Altopiano della Vigolana, ha saputo coinvolgere intensamente con le sue poesie dialettali il pubblico presente, che non ha mancato di intervenire condividendo le tante esperienze raccontate. La vita del passato di quel territorio dell’Alta Valsugana, rivista grazie a tasselli quanto mai efficaci sul piano narrativo ed emozionale, ha permesso di mettere a confronto parlate locali, usi e costumi certamente diversi, ma molto affini sul piano culturale e sociale, nonché economico.
Nadia Martinelli ha presentato, anche se in modo succinto, il suo libro del 2019 “Il paese della lepre”, che descrive la valle di Centa San Nicolò in tutti i suoi aspetti, quelli visibili, ma anche quelli nascosti ai più. Ha pure ricordato la sua tesi di laurea sul poeta di Roncegno Marco Pola, esperienza questa che l’ha ancor di più portata a scrivere in dialetto.
Il prossimo incontro, sempre alla “Cazzaniga” alle 17.30, sarà il 25 febbraio con il poeta dialettale ledrense Luciano Daldoss, che presenterà il suo libro “La me baita”.