Covid-19: Trentino rimosso dalle zone “arancioni” sul sito del Ministero degli esteri belga
Grazie ad una rapida azione diplomatica messa in campo dalla Provincia autonoma di Trento, il sito del Ministero degli esteri belga ha rimosso il Trentino dalle zone “arancioni” ovvero quelle per le quali occorre, una volta rientrati in Belgio, sottoporsi alla quarantena da Covid-19. Per sbloccare la situazione, il presidente Maurizio Fugatti ha sentito nel primo pomeriggio di mercoledì 15 luglio l’ambasciatrice d’Italia in Belgio, Elena Basile.
Il Ministero degli Affari Esteri belga aveva messo nero su bianco l’invito a non venire in Trentino in vacanza a causa della pandemia Covid-19. Eppure il Trentino da alcuni giorni consecutivi non registra né persone infette né decessi. Una cosa che evidentemente non è piaciuta dalle nostre parti, anzi.
Nel ringraziare l’ambasciatrice per l’interessamento, il presidente Fugatti ha espresso il proprio stupore per quanto accaduto. “I dati trentini – ha spiegato il presidente – sono molto rassicuranti, più di altre realtà italiane e quindi siamo rimasti davvero sorpresi da questa indicazione data dal Ministero belga che riteniamo sia stata frutto di un grosso equivoco”. “Fortunatamente la cosa si è risolta in breve tempo – ha commentato l’assessore Roberto Failoni – perché noi siamo un territorio fortemente turistico e quindi c’era molta preoccupazione da parte degli operatori che purtroppo hanno già avuto alcune disdette”. Tra di loro anche alcune unità ricettive dell’Alto Garda.
Sul sito del ministero belga si leggeva che viaggiare in Italia era considerato “semaforo verde” ma se invece i turisti tornavano dal Trentino dovevano mettersi in quarantena. Anche se, va detto, appariva scritto Trento e non Trentino ma se si può pensare ad un errore un cittadino belga che ne sapeva?