Coronavirus 14-3-2020: preoccupazione per Eremo e Regina di Arco con 27 casi

Redazione14/03/20203min
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La Provincia di Trento ha espresso preoccupazione per l’aumento dei casi di contagio da Coronavirus nelle Case di Cura di Arco: alla data di sabato 14 marzo i 27 contagiati di Arco riguardano solamente le Case di Cura con l’Eremo che conta 11 pazienti e 8 operatori, ed il Regina con 2 ospiti e 6 operatori. Quindi all’interno delle Case di Cura abbiamo più contagiati tra gli operatori sanitari (14) che pazienti (13). Negli altri comuni dell’Alto Garda ad oggi abbiamo 2 casi a Drena, 4 a Dro, 4 a Riva del Garda, 1 a Ledro, per un totale di 34 casi.
In Trentino si registrano 88 casi in più con un totale di 261 contagiati, dei quali 174 al proprio domicilio e 12 in terapia intensiva.
In direttore dell’Azienda Sanitaria Bordon ha ribadito la fase di riconversione delle strutture ospedaliere del Trentino più letti da dedicare ai pazienti Covid-19. Aumentati anche i ricoveri in terapia intensiva: 2 al Santa Chiara e 10 a Rovereto. “Stiamo facendo un’azione preventiva straordinaria – ha detto – e se i malati dovessero aumentare o aggravarsi la risposta deve essere straordinaria”.
Il presidente della Provincia Fugatti si è espresso in forma pesante contro i turisti che stanno occupando le seconde case che di solito frequentano per la villeggiatura: “Nel rispetto della Legge e della legalità – ha detto – essi devono ritornare nelle loro città di provenienza in quanto siamo in una situazione di emergenza. Non ci sono mezzi coercitivi per obbligarli a tornare a casa ma dovrebbe essere la loro sensibilità a fargli prendere questa decisione. Questa preoccupazione mi è giunta da alcuni sindaci di alcune località turistiche”.
Novità anche per i lavori di costruzione del tunnel Loppio – Busa che, secondo le disposizione dettata dall’accordo Governo – Sindacati, dovrà chiudere. Infatti potranno rimanere aperti solamente i cantieri con gli operai che hanno il medico di base in Trentino: nel cantiere a Nago, invece, quasi tutti gli operai provengono da fuori regione e quindi ci sarà un blocco obbligatorio del lavori che farà sicuramente slittare in avanti la data di fine dei lavori.