Coronavirus: la situazione sulle sponde venete e bresciane del lago di Garda

Claudio Chiarani01/04/20202min
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Anche sulle sponde veneta e lombarda del Garda si contano contagi e vittime da coronavirus.
Sul lato bresciano la “Azienda Tutela Salute Brescia” ha comunicato il totale dei contagiati che sono 472, 158 in più rispetto al sabato precedente 21 marzo. Desenzano è il Comune più colpito con 123 casi, seguono Lonato con 83 e Salò con 57. Sirmione registra 14 casi, Moniga 15, Manerba 20, Gardone 19, Toscolano Maderno 20 mentre a Magasa, il piccolo comune al confine col Trentino retto dall’albergatore Federico Venturini, non ci sono casi registrati come a Limone sul Garda. In tutta la Provincia di Brescia l’Azienda sanitaria registra 8.323 casi (al 31 marzo), con l’evoluzione del contagio salita dal 1° caso registrato il 1° marzo a Padenghe, dai 12 il 7 marzo, i 96 del 13 e gli oltre 160 a metà mese.
Nei comuni veneti che si affacciano sul Garda i casi registrati sono 2 a Malcesine, Bardolino 21, Brenzone 2, Garda 5, Lazise con 37 è il più colpito, Peschiera 28, Torri del Benaco 6 (dati aggiornati al 29 marzo forniti da Azienda Zero regione Veneto).
In tutto il veneto i casi registrati sono ufficialmente 9.155 alla data del 31 marzo. Gli albergatori del Garda Veneto, evidentemente preoccupati per la situazione e le negative prospettive per la stagione 2020, tramite Federalberghi Garda Veneto e Confcommercio Verona hanno stilato una serie di precise richieste, fondamentali per la sopravvivenza della categoria. Dalla riduzione della tassazione all’impegno concreto e comune volto ad attuare tutte le misure atte a favorire la ripresa dell’attività turistica appena possibile.

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