Coronavirus, i controlli della Polizia: 25 denunciati
Sono partiti lunedì 9 marzo i controlli della Polizia di Stato per far comprendere e rispettare le misure emanate dal Governo per contrastare la diffusione del coronavirus. È stato istituito un significativo rafforzamento delle pattuglie su tutto il territorio trentino ed in particolare nei comuni di Trento, Rovereto e Riva del Garda.
Grazie all’importante sforzo di tutto il personale della Questura, Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria, sono stati aumentati anche i controlli nelle arterie principali e lungo le primarie direttrici di comunicazione e verificate le chiusure degli esercizi pubblici e delle altre attività, previste dal DCPM.
Questi, in sintesi, alcuni dati numerici relativi agli specifici servizi:
Persone controllate: 795
Persone indagate per l’ipotesi di reato in base all’Articolo 650 C.P., ovvero inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità: 23
Persone indagate per altre ipotesi di reato: 2
Posti di controllo effettuati: 81
Veicoli controllati: 439
Esercizi pubblici controllati: 79
Esercizi commerciali controllati: 21
Attività produttive controllate: 16
Persone alle quali è stato fatto sottoscrivere il modello autocertificativo: 273.
La Volante ha denunciato 7 persone che si trovavano, in orario notturno, in un noto ristorante nel centro di Trento. Tra i denunciati anche il titolare dell’esercizio.
Denunciati anche, tre giovani, tra cui uno minorenne, trovati a Romagnano e provenienti da un comune della Val Lagarina. I tre hanno tentato di giustificarsi dichiarando di essere a Trento perché volevano acquistare prodotti alimentari, ma la loro motivazione non è stata ritenuta adeguata e idonea. Denunciati, infine, due cittadini extracomunitari che non erano in grado di giustificare la loro presenza in città. Per uno di questi, oltre alla violazione dell’articolo 650 del Codice Penale, sono stati ipotizzati anche i reati di resistenza a pubblico ufficiale e di rifiuto di indicazione delle generalità.
A fronte dei numeri, che colgono solo in parte il lavoro svolto in queste giornate, va segnalato lo spirito che gli uomini e le donne della Polizia di Stato stanno a mettendo in campo, cercando di far comprendere, ancor prima delle inevitabili conseguenze delle sanzioni penali, quanto sia importante per la collettività il comportamento del singolo cittadino a vantaggio di tutto il Paese.
La Polizia ha notato in queste difficili giornate come alcuni cittadini, molte volte quelli più giovani, pur comprendendo il momento, non sono ancora riusciti a trovare una giusto atteggiamento tra il rischio del contagio e il desiderio di uscire dalla propria abitazione.
Non sono più ammessi i precedenti e normali momenti di socialità perché mettono a rischio tutti, indistintamente. Bisogna limitare anche gli spostamenti a piedi a quelle situazioni dove appaiono evidenti esigenze primarie non rinviabili, come ad esempio, fare la spesa andare in farmacia o andare a lavoro.