Coronavirus 18-4-2020: cartolerie e negozi per bambini verso l’apertura
Alla data di sabato 18 aprile ci sono altri sei decessi in Trentino da covid-19 di cui due nelle Rsa; i nuovi contagi sono 56, 1128 sono i tamponi eseguiti, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 22.600; 42 sono i posti occupati in terapia intensiva. Questi dati del Trentino:
Totale positivi: 4.097
Attualmente positivi: 2.655
Guariti: 752
Dimessi: 1.094
Deceduti: 348
Intanto si va verso la riapertura di cartolerie e negozi per bambini. Lo ha annunciato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti nel corso del quotidiano appuntamento per fare il punto sugli effetti dell’epidemia da Covid 19. “Domenica 19 aprile – ha detto – firmerò un’ordinanza per consentire a queste attività, su cui il Governo era già intervenuto, la riapertura da lunedì prossimo. Si potrà andare in questi negozi se si trovano all’interno del proprio comune. Nel caso che nel proprio comune non ci siano, ci si potrà spostare in quello più vicino. Per le librerie ci viene consigliato di attendere”.
L’Alto Garda e Ledro, alla data di sabato 18 aprile, conta 699 (+6) contagiati da coronavirus, 145 (+12) guariti, 179 (+13) dimessi dalle strutture ospedaliere e 86 (+2) decessi. Questa la suddivisione per città:
Arco: 323 contagi – 85 guariti – 100 dimessi – 29 decessi
Drena: 11 contagi- 3 guariti – 4 dimessi
Dro: 81 (+2) contagi – 12 guariti – 16 dimessi – 16 decessi
Ledro: 143 contagi – 19 guariti – 23 dimessi – 28 decessi
Nago Torbole: 9 contagi- 4 guariti – 4 dimessi
Riva del Garda: 116 (+1) contagi – 18 guariti – 28 dimessi – 12 decessi
Tenno: 16 contagi – 4 guariti – 4 dimessi – 1 decesso
“Abbiamo chiesto a Apss – ha detto ancora il presidente – di fornirci i dati relativi alla mortalità nelle Rsa, sia per Covid 19 che per altre cause”. Sul tema delle Rsa, ha aggiunto, sono sempre stati forniti in tutte le sedi i dati in possesso, con la massima trasparenza.
Si sta pensando, ha precisato Fugatti, a come sostenere le famiglie in cui i genitori dovranno rientrare al lavoro senza che nidi, asili e scuole siano riaperti e che quindi dovranno affrontare il problema dell’affidamento dei figli.