Coregone sempre più raro nel Garda, problemi per le immissioni
Ottime notizie per i pescatori del lago d’Iseo e di Como e cattive per quelli del lago di Garda. Se sul lago d’Iseo e sul lago di Como saranno possibili nuove immissioni di larve di coregone dagli incubatoi, questo non accadrà nel Benaco.
La notizia è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, nelle scorse ore. La conferma giunge direttamente dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Invernici, che ha lavorato a lungo per riuscire a ottenere il reinserimento del gustoso pesce almeno sul lago di Como e su quello d’Iseo.
Per il Garda la situazione è molto più difficile, anche perché mancano studi specifici sulla biomassa e sulle specie. Il fatto che poi il Benaco sia diviso territorialmente tra tre regioni rende le cose più complesse. A soffrire, dato che il ripopolamento è stato bloccato due anni fa, sono pescatori di professione e ristoratori.
Purtroppo, però, il coregone per il Garda è stato ritenuto dal Ministero, seguendo le direttive anche europee, “specie alloctona”, ovvero non nativa dell’ecosistema gardesano.
Per i pescatori di professione sul Garda il coregone rappresenta l’80% del pescato. Secondo le loro stime questa specie sta già diventando più rara. Nei ristoranti, dicono gli chef, è uno dei pesci di acqua dolce più richiesto. Comprensibile, quindi, la loro irritazione.
(Nemo)