Consulenza sulla mobilità: alcuni chiarimenti dal Comune di Riva del Garda

Redazione20/06/20188min
Trentino-Trasporti-1

Lo scorso 14 giugno è uscita sulla stampa locale una presa di posizione di alcuni consiglieri di opposizione di Arco, Riva del Garda, Dro e della Comunità di Valle, i quali contestano l’incarico di consulenza affidato alla società Netmobility per la razionalizzazione del servizio di trasporto pubblico locale. L’assessore alla mobilità del Comune di Riva del Garda Alessio Zanoni propone alcuni chiarimenti.

“Dove si parla di “Consulenze inutili”:
Prima del 2008, anno in cui la gestione del trasporto pubblico locale è passata ai Comuni, i km percorsi erano 220.000 con una copertura dei costi del 9%; dopo la consulenza per la rivisitazione del servizio conferita dal Comitato di coordinamento dei Comuni, che ha creato il nuovo piano di area con due linee ad anelli circolari e la linea 3 che da Nago passa per Arco e giunge fino alla stazione di Riva, i km percorsi oggi sono circa 280.000, con una copertura dei costi pari al 17%. Soprattutto, con un’utenza in costante aumento, come fra l’altro riconosciuto nella mozione approvata recentemente a Riva del Garda, e citata nell’articolo dei giorni scorsi, dove si fa notare che rispetto ai dati nazionali qui le cose funzionano meglio e soprattutto i dati sul modal split (ripartizione modale, cioè la percentuale di spostamenti con un certo tipo di mezzo di trasporto) risultano nettamente migliori rispetto al dato nazionale.

Questo il passaggio inserito nella mozione: “L’attuale servizio di trasporto pubblico urbano su gomma, costituto da tre linee e dalla linea Riva – Campi, è penalizzato soprattutto dalla conformazione del territorio, che per la distanza fra i poli generatori/attrattori dei flussi risulta difficilmente appetibile per l’utenza; nonostante ciò il dato sulla ripartizione modale (modal split) è comunque migliore rispetto al dato nazionale, dove gli spostamenti con il mezzo privato superano il 75%, rispetto al dato locale che si attesta al 62%”. Questo passaggio è inoltre citato nella documentazione elaborata per la stesura del nuovo Ptc (Piano territoriale di coordinamento) presso la Comunità di Valle; e l’analisi mette proprio in relazione questo miglioramento, conseguente al passaggio della gestione del traffico pubblico locale dalla Provincia (post 2008) alla gestione associata fra i Comuni di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole (Comune capofila Arco).

Dove si parla di “Consulenze agli amici degli amici”:
La società Netmobility a suo tempo aveva partecipato e poi vinto il bando per la stesura del nuovo Pum (Piano urbano della mobilità) di Arco. Riva del Garda, non essendo all’epoca ancora pronta per la realizzazione del medesimo strumento (ricordo a tutti le lungaggini sulla chiusura dei lavori della circonvallazione ovest, della quale ad oggi non ancora terminati i collaudi, il che rende impossibile rilevare gli ultimi dati del traffico con la tangenziale a regime, impedendoci di chiudere il nostro Pum) aveva già concordato, al fine di avere una omogeneità di visione, di conferire al vincitore della gara di Arco anche l’elaborazione del nostro Pum. E così è stato. Poi di seguito anche la Comunità di Valle, per programmare il Ptc, in coerenza con quanto operato nei Comuni, ha scelto il medesimo studio.

Da tempo Riva del Garda, e nello specifico il sottoscritto che segue per delega questo servizio, anche a fronte delle novità messe in campo sulla mobilità dell’Altogarda dal 2008 ad oggi, ha chiesto al Comitato di coordinamento locale del tpl urbano di revisionare con nuovi dati questo importante servizio pubblico, al fine di renderlo più appetibile e anche al fine di ottimizzare costi e benefici. Faccio presente che tale servizio costa circa un milione di euro l’anno e, dopo dieci anni e dieci milioni di euro investiti, non pare eccessivo investire 25 mila euro per verificare la possibilità di ottimizzare offerta e costi. Più correttamente credo sia segno di buona gestione.

Tutto ciò premesso, penso sia comprensibile a tutti l’opportunità affidare, come abbiamo fatto, questa rivisitazione del servizio a chi già possiede dati storici e situazione aggiornata di tutto l’ambito territoriale in tema di mobilità, così come non può sfuggire quanto questo sia anche economicamente più vantaggioso. Fra l’altro, trovo davvero sconcertanti queste considerazioni, soprattutto dopo che il Consiglio comunale di Riva del Garda ha approvato la nota mozione che in un passaggio dice testualmente: “dalla lettura dei verbali del Coordinamento di coordinamento emerge che si sta provvedendo alla rivisitazione del servizio…”.

Di questa rivisitazione avevo fatto riferimento ai proponenti della mozione e al sig. Viglietti durante un incontro con loro nel mio ufficio, dove avevo fra l’altro proposto le modifiche alla mozione che poi sono state accolte e che di fatto ne hanno modificato radicalmente tutto l’impianto. Ho di fatto proposto la separazione netta dei temi proposti nella mozione, suddividendo gli impegni sul presente (Tpl operativo sui tre Comuni) e su ciò che si potrà fare sul tavolo della Comunità di Valle in tema di mobilità collettiva, da inserire nel piano stralcio della mobilità.

Altro passaggio dell’articolo che sorprende, è quello dove si afferma che “occorre un approccio più serio e investimenti in un territorio con notevoli presenze turistiche e spostamenti di pendolari”. Nel dispositivo della mozione da loro proposto tali aspetti non erano per nulla chiariti, mentre invece, per quanto attiene al turismo, è cosa oramai definita il bus navetta Baltera-lago, e per ciò che attiene i lavoratori pendolari constato che questo passaggio è davvero centrale nel testo del dispositivo modificato su mia indicazione.

Dove si parla di “autobus vecchi a gasolio che inquinano”:
Sempre nella stessa mozione approvata in Consiglio comunale a Riva del Garda c’è un passaggio che prende a riferimento il parco mezzi del tpl locale: “L’attuale servizio di trasporto urbano in Alto Garda è svolto da due autobus a gasolio Euro 5 additivati a urea e da tre autobus, appena entrati in servizio, a gasolio, Euro 6”. La media nazionale di vetustà dei mezzi supera i nove anni, in Inghilterra siamo ad otto, così come in Germania. Dati alla mano, mi pare semplice capire come stanno le cose.

Dove si parla di “autobus sempre semivuoti”:
Nella medesima mozione (sempre votata all’unanimità) c’è scritto: “La frequentazione delle quattro linee è di circa 15-16 passeggeri medi per ogni corsa per le linee 1 e 2., 7 per la linea 3 che, pur non essendo dati comparabili con le città del nord Europa sono sicuramente migliori rispetto al panorama nazionale”. Credo non serva aggiungere altro.

Tutto ciò detto, in considerazione anche della disponibilità offerta nel lavorare assieme sul tema della futura mobilità (la riprova di questa affermazione è evidente a tutti quelli che hanno preso visione del testo della mozione rielaborato e poi votato all’unanimità) queste loro affermazioni a cui prodest?”.

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