Consiglio saltato per la Ciclovia a Riva, gli ambientalisti: “I nostri tecnici erano stati invitati”

Rimane ancora alta la polemica a Riva del Garda sulla assenza della maggioranza che ha fatto saltare la seduta del Consiglio Comunale dove si sarebbe dovuto parlare della Ciclovia del Garda. Dopo le bordate del Partito Democratico, ecco la presa di posizione del Coordinamento interregionale per la tutela del Garda, che si batte per fermare i lavori della ciclabile in corso sulla Gardesana in direzione Limone.
“Quanto accaduto nel Consiglio comunale del 25 giugno a Riva del Garda – scrivono gli ambientalisti in una nota – dimostra che la maggioranza non ha voluto ascoltare chi, per competenza professionale, vuole mettere in luce le criticità ambientali, di sicurezza ed economiche chiedendo che il progetto venga rivisto. I tecnici designati dal nostro Coordinamento sono professionisti esperti della questione, come dimostrano i loro curricula. Hanno relazionato in conferenza stampa in Senato a Palazzo Madama alla presenza di senatori della Repubblica e della stampa nazionale”.
I tecnici Paolo Ciresa e Agostino Pasquali Coluzzi erano stati invitati ufficialmente dal Comune per assistere al Consiglio di martedì 25 dove si sarebbe dovuta discutere la mozione “Ciclovia del Garda – ennesima frana – progetto da rivedere”, presentata dal consigliere Adalberto Mosaner del PD. Seduta poi annullata per mancanza del numero legale, in quanto la maggioranza non si è presentata in Consiglio.
“La sindaca Cristina Santi – conclude la nota degli ambientalisti – si trincera dietro “abbiamo già sentito i tecnici incaricati PAT che ci hanno rassicurato”. Se tuttavia si sono levate sempre più voci critiche anche dai territori limitrofi del Veneto e della Lombardia nei confronti di questa opera provinciale altogardesana, ciò significa che le certezze si stanno sgretolando. Ci domandiamo se non aver fatto relazionare i tecnici proposti dal Coordinamento, in caso di gravi incidenti provocati dalle frane consentirà a chi amministra Riva di poter dire “non lo sapevo”. Crediamo di no. Comunque sia, le problematiche restano e, come dice il geologo incaricato PAT nella sua relazione di progetto, “Io ho espresso le criticità, ora sarà la politica a prendere le decisioni””.