Consiglio comunale di Dro, le opposizioni: “Chiusura e mancanza di confronto”

A pochi mesi dalle elezioni comunali, a Dro il clima politico in Consiglio appare già teso. Le minoranze consiliari — rappresentate da Lucio Matteotti, Sergio Poli, Gisella Santoni, Massimo Bortolameotti, Marco Santoni e Alvaro Tavernini — hanno diffuso un comunicato con cui denunciano un “atteggiamento sempre più ostile e poco rispettoso” da parte della maggioranza e della giunta, accusate di chiusura al dialogo e di mancato ascolto delle proposte provenienti dai banchi dell’opposizione.
“Proposte condivise ma sempre respinte”: il malcontento delle minoranze
Nel documento, i consiglieri di minoranza affermano di aver “esercitato con serietà il proprio ruolo di proposta e di controllo”, ma lamentano che le loro mozioni, anche quando condivise nel merito dalla maggioranza, “vengono puntualmente non sostenute al momento del voto”.
Una situazione che, secondo loro, “non è degna di un corretto confronto democratico”.
Particolare sorpresa è stata espressa per la posizione assunta dal consigliere Francesco Fia, rappresentante della maggioranza, che nell’ultimo Consiglio comunale avrebbe annunciato l’astensione su tutte le mozioni presentate dai gruppi di minoranza, anche su temi che figurano nel programma di mandato della stessa giunta.
Una scelta che le opposizioni leggono come “un segnale di chiusura preoccupante”.
“Evitare il confronto e rinunciare a cogliere le buone idee — scrivono i firmatari — significa forse lavorare nell’interesse dei cittadini? Noi crediamo di no.”
Bilancio consolidato e tensioni in aula
Uno dei punti più critici del comunicato riguarda la discussione in aula sul bilancio consolidato, che — secondo la versione delle minoranze — sarebbe stata compromessa dal rifiuto dell’assessore Davide Trenti di rispondere ai quesiti posti dai consiglieri di opposizione.
Un comportamento definito “grave e irrispettoso”, che avrebbe spinto i gruppi di minoranza a non partecipare alla votazione, non disponendo delle informazioni necessarie per esprimere un voto consapevole.
Le minoranze lamentano anche la mancata mediazione della sindaca, che non sarebbe intervenuta per ristabilire un corretto confronto tra le parti.
“Un atteggiamento — si legge — che denota scarso rispetto per l’istituzione e una preoccupante inadeguatezza rispetto al ruolo ricoperto.”
La “variante orfana”: il silenzio sulla n.16 del Piano regolatore
Nel comunicato non mancano riferimenti anche all’attività amministrativa fuori dall’aula consiliare.
I consiglieri denunciano quella che definiscono “inerzia politica” da parte della giunta sulla Variante generale n.16 al Piano regolatore, adottata definitivamente più di quindici giorni fa ma, secondo loro, “caduta nel silenzio”.
La variante, ricordano, era stata presentata nella scorsa legislatura come uno dei risultati più importanti e qualificanti, ma oggi — affermano — “pare mancare la volontà di rivendicarla e di spiegarla ai cittadini”.
Per questo le minoranze chiedono che venga organizzata una relazione pubblica da parte del progettista e del commissario incaricato, in modo da illustrare “le scelte compiute e le implicazioni per la cittadinanza”.
“Continueremo a vigilare con serietà e trasparenza”
Il comunicato si chiude con un richiamo al senso del ruolo istituzionale delle opposizioni:
“Le minoranze continueranno a esercitare con serietà e trasparenza il proprio ruolo di controllo e proposta, nella convinzione che la buona amministrazione si fonda sul confronto, sulla trasparenza e sul rispetto reciproco, non sul silenzio o sull’arroganza del potere.”
Con questa presa di posizione, i consiglieri di minoranza intendono portare all’attenzione dei cittadini quella che definiscono una preoccupante mancanza di dialogo all’interno dell’aula consiliare.
Un segnale che lascia intravedere, a pochi mesi dall’inizio della nuova legislatura, una fase politica già segnata da contrapposizioni e incomprensioni tra i due schieramenti. (n.f.)