Ciclovia Torbole – Riva del Garda, nodi da risolvere

Claudio Chiarani15/09/20234min
_DSC5365 ROTATORIA PROVVISORIA LINFANO ARCO

 

Ciclovia del Garda, impatto ambientale, tratti in paesi come Torbole che pongono una serie d’interrogativi e altro hanno caratterizzato la Conferenza dei Servizi che, nei giorni scorsi, si è interrogata in merito ad uno dei tratti più critici dell’intero progetto. Quello, va detto, che dovrebbe portare ad un intero percorso ciclabile attorno al periplo del più grande lago italiano, il Garda appunto. In gergo tecnico definita “Unità funzionale 18”, il percorso che dovrà collegare Riva del Garda a Torbole (in alcuni tratti già esistenti, com’è ben noto da anni) sulla fascia di lungolago tra la città di Riva e Torbole, attraversando il Comune di Arco, ciò che è stato mostrato per Torbole solleva grandi dubbi. Grandi interrogativi su ciò che la Provincia vuole fare, un progetto perché di progetto e non d’idee si parla, che lascerà il paese libero sul lungolago affollato di turisti e pedoni, ma che dovrà passare per l’interno, ossia realizzare una nuova viabilità che possa anche ridurre il traffico dei veicoli. Dalla località Conca d’Oro, dove si trova la sede del Circolo Vela Torbole, alla rotatoria del Linfano, deve s’innesta la statale che porta ad Arco, la ciclabile sarà su strada, dotata di una nuova pavimentazione e, udire udite, le automobili, gli autobus e quant’altro si muova su quattro ruote dovrà osservare il limite dei trenta chilometri all’ora. Dalla Conca d’oro all’imbarcadero della Navigarda sarà sul marciapiede “allargato” per permettere, ovviamente, il transito delle biciclette. Poi si arriverà in centro paese uscendo dal marciapiede per scendere nuovamente sulla carreggiata stradale, col tratto come detto sopra ripavimentato (anche per far capire la differenza di transito auto-bici). In mezzo nel progetto stilato dalla Provincia sono previsti un nuovo arredo urbano e altre zone di pregio come sono state definite nell’illustrarlo ai presenti. Dal famigerato “trivio” di Torbole e fino alla rotatoria (quella con barriere in plastica New Jersey, sempre per capirci) del Linfano sarà la carreggiata stradale ad ospitare il transito delle due ruote sul marciapiede allargato, ma, è stato detto, non sarà il tragitto definitivo. Dopo il monitoraggio che il Servizio Strade della provincia avvierà in zona si procederà a adottare un’altra soluzione della, diciamo, provvisoria oggi presentata. “Si lavorerà d’inverno?” ha chiesto il primo cittadino di Nago Torbole Gianni Morandi, il quale si è augurato che, nonostante i tempi ristretti, la Provincia riesca nell’intento. E da Riva a Torbole? Perché se non si passerà dalla spiaggia si dovrà passare per il Comune della città delle palme, ed è qui che si sono sollevati grossi dubbi in merito alla sicurezza e al pesante flusso dei veicoli a quattro ruote. Che sono sotto gli occhi di chiunque abiti qui e percorra, per lavoro o diletto, i tre chilometri che separano Riva da Torbole. Se da porto S. Nicolò alla Baia Azzurra una ciclabile c’è già ma la si vuole portare nell’entroterra, come si risolverà la criticità? Tra supermercati e negozi, tra campeggi e abitazioni immersi in attraversamenti pedonali e incroci veicolari la sicurezza generale è a rischio. Tante questioni cui i tecnici provinciali sono chiamati a risolvere. E presto perché i fondi del Pnrr non aspettano, anzi. O fai o non prendi nulla.

 

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