Ciclovia del Garda, NO categorico dalla associazione “Riccardo Pinter”

Redazione10/01/20254min
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CICLOVIA SCRITTA sull'ardita Gardesana...la flora mediterranea... (1934)
ciclovia al confine con Limose!



 

La Associazione “Riccardo Pinter- Amici del Museo” di Riva del Garda, oltre agli aspetti culturali, si batte anche per la salvaguardia dell’ambiente e della natura.
Pur facendo parte del Coordinamento Interregionale Tutela Lago di Garda, stavolta prende posizione in solitaria per protestare contro l’abbattimento dei cipressi per fare spazio alla pista ciclabile, inviando una lettera alla Provincia Autonoma di Trento e quelle di Brescia e Verona, alla Comunità del Garda e ai Comuni rivieraschi.
“La classica goccia che fa traboccare il vaso – scrive il presidente Graziano Riccadonna – quella di abbattere oltre un centinaio di storici cipressi a causa della ciclovia gardesana. Nonostante la scrivente associazione non fosse mai intervenuta direttamente sulla questione, ora dobbiamo dire la nostra sulla ennesima prevaricazione sulla natura delle cose. Questa volta si tratta di oltre un centinaio di storici e bellissimi cipressi, nella parte trentina, destinati alla loro fine se questo progetto di ciclovia procede ancora nonostante tante opposizioni, spese folli e distruzione del paesaggio. Sembra non pleonastico, a questo punto, riportare l’opinione dei padri fondatori della Gardesana, che nel 1933 con l’ingegnere forestale Giulio Angelini avevano disposto la piantumazione di quel largo lotto di cipressi, gli oltre 150 destinati al sacrificio, allo scopo precipuo di mitigare la luce in prossimità dell’inizia di una galleria. Trent’anni dopo, nel 1963, la Commissione Statale voluta dalla Soprintendenza ai monumenti di Milano con il Ministro per la Pubblica Istruzione e quello al turismo e spettacolo, aveva approvato il vincolo della strada Gardesana Occidentale e comuni di Gargnano, Tignale, Tremosine e Limone, “così che essa non possa essere alterata, trattandosi di cosa immobile costituente un caratteristico aspetto di valore estetico e tradizionale, in cui vi è spontanea concordanza a fusione tra l’espressione della natura e quella del lavoro umano, nonché di bellezza panoramica considerata come quadro naturale…”.
Adesso i nuovi gestori della cosa pubblica – conclude la nota della Pinter – rinnegando ogni volontà tesa al bello e al sublime, decidono di togliere di mezzo qualche centinaio di cipressi, ormai presenti da quasi un secolo, considerati “ingombranti e inutili! A questo punto il nostro NO alla ciclovia del Garda è netto e distinto! E vuol essere un NO su tutta la linea, anche per il disastro paesaggistico dei manufatti in cemento appena ultimati presso lo Sperone, che hanno un impatto orrendo, visti dal Lago di Garda. Vi è stato un interessamento purtroppo tardivo da parte del Comune di Riva del Garda, a giochi fatti. Avevamo riposto speranza in un intervento del progettista motivato da attenzione e rispetto dei luoghi, ora invece dobbiamo ritirare quel poco di adesione iniziale all’idea di una ciclovia ed abbandonare la speranza di un ripensamento progettuale da parte della Provincia di Trento. Il nostro è un NO definitivo e basta!”.